Stangata e richiesta di chiusura: bufera dopo i controlli sul degrado dell'albergo

Hotel River, quindicimila euro di multa e gravi irregolarità per i carabinieri. Ma la figlia dell'anziana precisa: "Non è invalida, sta bene, dimessa subito dall'ospedale"

Carabinieri davanti ad un albergo (foto d'archivio)

Carabinieri davanti ad un albergo (foto d'archivio)

Arezzo, 16 marzo 2019 - Gravi irregolarità, multe per 15 mila euro e proposta di chiusura. Il sopralluogo all’Hotel River di San Giovanni, passato al vaglio dai carabinieri della Compagnia sangiovannese, dai loro colleghi del Nucleo Ispettorato Lavoro di Arezzo e dei Nas di Firenze, dai vigili del fuoco del Comando Provinciale aretino e dal personale Asl zona Valdarno, ha evidenziato che la struttura ricettiva di Lungarno Fratelli Cervi, già negli anni scorsi declassata da tre ad una stella, non è in regola con le norme di sicurezza sui luoghi di lavoro e di prevenzione incendi ed esplosioni e mostra carenze igienico-sanitarie generalizzate.

Vi alloggiavano 40 persone e tra queste la settantottenne che i militari definiscono invalida e non autosufficiente e hanno trovato in condizioni di evidente degrado tanto da doverla accompagnare al pronto soccorso per un controllo precauzionale e un «ricovero sociale». Altre criticità erano nelle camere con fili «volanti» della corrente e clientela che cucinava nelle stanze con fornelletti trasformando il complesso in una sorta di residence.

Nella lista delle contestazioni anche la mancata pulizia dei locali e del cambio della biancheria, non aver adottato i provvedimenti necessari di primo soccorso, perchè le attrezzature a disposizione degli alloggi erano scadute di validità, l’omessa presentazione della segnalazione di inizio attività alberghiera.

Dimenticata poi la manutenzione degli estintori, mentre materiale combustibile ostruiva le vie di esodo. Ignorato, infine, il divieto di fumare. La task force ha quindi provveduto a segnalare all’autorità giudiziaria aretina le violazioni penalmente rilevanti, infliggendo sanzioni per quasi quindicimila euro. Contestuale la richiesta di chiudere l’hotel.

Sulla vicenda, per inciso, è intervenuta Alessia Ariano, legale della figlia della pensionata: «La mia cliente – afferma – mi riferisce che la stanza era semplicemente in disordine, dovendo sistemarla nel pomeriggio e che la madre non è invalida: ha difficoltà motorie ma non è ‘allettata’ ed abita da sempre con lei che se ne occupa. Dall’ospedale ove è stata trasportata con il 118, peraltro con codice ingresso ‘verde’ per ‘verosimile malinteso’, l’anziana è stata dimessa soltanto un’ora dopo in quanto paziente stabile