Squalifiche da record, la rabbia di Fazzuoli "Colcitrone nel mirino: danno alla Giostra"

Il rettore attacca la magistratura: "Noi massacrati per una scazzottata durata un minuto mentre su episodi più gravi sono stati indulgenti"

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di Federico D’Ascoli

"Una sentenza come questa è un pessimo segnale e fa solo male alla Giostra del Saracino". Andrea Fazzuoli in meno di 48 ore ha cambiato completamente umore. Dall’entusiasmo per festa con 800 quartieristi all’Equestrian Centre, allo sdegno per le sanzioni della magistratura della Giostra. Il rettore di Porta Crucifera ammette le colpe dei suoi figuranti ("che però sono rimasti al loro posto e sono stati provocati da Sant’Andrea che si è fatto avanti") ma sull’entità delle squalifiche e della decurtazione del contributo comunale è un’autentica furia. E non misura di certo le parole contro la severità dei togati.

Fazzuoli, 29 Giostre di squalifica ai suoi armati e 12 a quelli di Sant’Andrea. Vogliamo partire da qui?

"Premetto che abbiamo sbagliato e per questo ci siamo sinceramente scusati con la magistratura. Ma è lampante la disparità di trattamento: letta con i numeri sembra un’aggressione da parte nostra. Vanneschi aveva appena colpito il 3, avevamo già vinto la Giostra: mi spiega quale vantaggio avevamo a fare confusione? L’ha scritto anche lei, la scazzottata è durata meno di un minuto, alcune persone sono state espulse e la Giostra è subito ripartita regolarmente. Eppure ci hanno massacrato".

Si è chiesto il perché di questa durezza?

"Credo che la magistratura abbia voluto dimostrare la sua autorità con un accanimento fuori dal contesto e dalla logica. Parliamo tanto di promozione e di turismo: chi non ha visto il Saracino penserà a un clima di violenza e intimidazione dalla prima all’ultima carriera. E invece è volato solo qualche cazzotto dato bene, come succede da novant’anni. Non giustifico la violenza ma così, mi creda, si fa solo il male della manifestazione".

Ammetterà che il comportamento del suo maestro d’arme non è stato il paradigma della cavalleria.

"Lo so: Rossano ha sbagliato di grosso ed è il primo a rendersene conto. Ma il collaboratore del maestro di campo aveva precisato nella sua relazione che i colpi con lo scettro non avevano procurato danni evidenti. Non ho nessun intento polemico contro Sant’Andrea, ma si sono usati due pesi e due misure. Venti Giostre di squalifica sono un’enormità mentre chi ha tentato di tirare giù da cavallo il maestro di campo se l’è cavata con appena cinque edizioni. Le sembra giusto?".

Colcitrone sarebbe dunque vittima di un pregiudizio della magistratura?

"Secondo me sì, ci vogliono sempre fare male: mi assumo la completa responsabilità di quello che dico. È un dato di fatto: negli anni più recenti ci sono stati episodi a mio parere gravissimi su cui sono stati indulgenti. Pensi a quei figuranti che hanno invaso la lizza durante due carriere mettendo a repentaglio l’incolumità dei giostratori e dei cavalli: se la sono cavata con squalifiche che non sono nemmeno la metà di quella rifilata al nostro maestro d’arme".

Anche il taglio di un terzo del contributo comunale non le è andato giù. Perché?

"Perché anche qui si è usato un metro di giudizio troppo severo: per episodi altrettanto gravi altri quartieri non sono stati penalizzati. Io e Maurizio Carboni ci siamo precipitati in mezzo ai nostri figuranti per riportare la calma che si è ristabilita, infatti, in tempi rapidissimi. Dopo un anno e mezzo come questo, nel quale abbiamo prima fatto una fatica immane a portare avanti i quartieri e poi ci siamo impegnati in un percorso complicato per salvare la Giostra, ci arriva anche questa mazzata economica per una scazzottata da un minuto scarso. Il contributo quest’anno ha un’importanza vitale: per questo dico che queste decisioni non fanno male soltanto a dodici figuranti ma a tutta la manifestazione".

Farete dunque appello al gran giurì?

"Sicuramente e sono convinto che riusciremo a dimostrare l’evidente disparità di trattamento nei confronti di altri quartieri in situazioni simili, se non più gravi".