
Il tribunale di Perugia (foto di repertorio)
Arezzo, 13 giugno 2025 –
Un anno e mezzo di carcere al prof di matematica che spacciava cocaina e che nel frattempo è stato sospeso dal lavoro in una scuola media di Arezzo, la Severi. L’insegnante ha patteggiato un anno e sei mesi di reclusione ieri in tribunale a Perugia nel corso del processo che si era aperto dopo l’arresto compiuto dalla guardia di finanza nel febbraio scorso. La pena è stata sospesa. L’uomo, 52 anni, era accusato di aver spacciato cocaina dal garage della sua abitazione dove alcuni clienti si erano recati nel tempo più e più volte. L’arresto era avvenuto in flagranza di reato cioè proprio mentre stava cedendo una dose nei pressi della sua casa.Nelle carte dell’inchiesta, durata mesi, sono entrati anche numerosi testimoni (alcuni di loro avrebbero riferito di acquisti di droga avvenuti negli anni, con cadenze puntuali e ripetute). Secondo le risultanze delle indagini e gli elementi incrociati – tra settembre 2021 e gennaio 2025 – sono state circa 80 le cessioni di cocaina accertate verso altri assuntori, riforniti con una certa regolarità dal cinquantaduenne.
Tra l’altro nel garage dell’appartamento dove il prof vive, le forze dell’ordine avevano sequestrato tutto il necessario per il confezionamento: un bilancino di precisione, carta stagnola, bustine di plastica per inserire la cocaina, più di un etto di Portolac (un farmaco lassativo utilizzato per ‘tagliare’ la droga), poi ancora 200 euro in contanti e un cellulare. Un quadro che aveva fatto emergere la doppia vita di questo tranquillo e insospettabile professore di matematica.
In particolare gli uomini della guardia di finanza tifernate avevano notato e documentato un continuo via vai di persone considerate sospette, molte con precedenti specifici, che si recavano nel parcheggio e nei locali al piano terra dell’abitazione del prof, per poi uscirne dopo pochi minuti. Le indagini avevano inoltre consentito di accertare che gli ordini avvenivano tramite WhatsApp, utilizzando un linguaggio in codice per eludere eventuali controlli.
Circa un etto di cocaina sarebbe stata ceduta, con un incasso di oltre 10 mila euro secondo quanto sostenuto dalle Fiamme Gialle che con questa operazione ritengono di aver colpito un giro di stupefacenti tra San Giustino, Citerna e la vicina Sansepolcro. La vicenda giudiziaria è arrivata a conclusione nelle scorse ore in tribunale a Perugia davanti al giudice per l’udienza preliminare Simona Di Maria dopo che l’avvocato difensore del prof, Eugenio Zaganelli, ha raggiunto un accordo sull’entità della pena con il magistrato della Procura.