Alessandro Polcri si confronterà con gli studenti del Marconi e le rispettive famiglie. Lo farà in un incontro fissato per mercoledì 20 dicembre alle 10.
In quell’occasione, con tutta probabilità, il presidente della Provincia riporterà gli ultimi aggiornamenti relativi ai lavori conclusi nel plesso di via Trieste ed illustrerà una road map per il rientro in aula. Un ritorno in classe che dovrebbe avvenire, secondo le previsioni, al termine delle festività natalizie.
La data da cerchiare in rosso è infatti quella del 8 gennaio. L’entourage del presidente sta lavorando proprio per rispettare questa scadenza, al fine di gettare un po’ di acqua sul fuoco.
Dalla scuola continua a filtrare preoccupazione, visto che ad oggi non è ancora pervenuta la certificazione di agibilità che dovrebbe fornire l’ente provinciale. Si tratta di un documento molto atteso, dal momento che sancirebbe il via libera ufficiale per un graduale ritorno alla normalità. Mercoledì, intanto, genitori e studenti avranno un riscontro ufficiale sugli interventi fatti finora al Marconi. Una risposta del presidente che arriva a seguito della lettera del 4 dicembre in cui i rappresentanti delle famiglie dell’Isis Valdarno chiedevano chiarezza e soluzioni certe dopo i crolli del 5 settembre e del 3 novembre. Sul tavolo, oltre alla questione relativa alle reti contenitive installate sul soffitto ritenute insufficienti o al più provvisorie, ci sarà anche il malfunzionamento dell’impianto di riscaldamento nei locali di via San Lorenzo.
Una problematica che nei giorni scorsi ha indotto gli studenti stessi a mettere in piedi una sorta di sciopero con manifestazioni fuori dagli edifici. In più, come sottolineato in precedenza dalle Liste Civiche Sangiovannesi, nella scuola non è stato ancora riposizionato il pavimento, cosa che poteva essere fatta approfittando dei tre mesi in cui l’istituto è rimasto chiuso, ha ricordato il gruppo di opposizione. I tempi per la ripartenza, nella migliore delle ipotesi, restano comunque serrati. In via Trieste, infatti, non torneranno soltanto alunni e insegnanti, ma anche tutte le attrezzature e i materiali spostati nelle sedi provvisorie. Le tre tre aule interessate dai crolli, inoltre, non saranno a disposizione perché coinvolte in un intervento di ristrutturazione più complesso, per il quale la Regione Toscana ha già stanziato 700mila euro. Per guadagnare spazio, si ipotizza un ruolo diverso per l’aula magna. I ragazzi, per poter seguire le lezioni in presenza e svolgere attività di laboratorio, sono ad oggi dislocati in tre sedi diverse: al centro pastorale Guido Guerra di Montevarchi, messo a disposizione dalla parrocchia della Collegiata, al convento delle ex Suore Stimmatine di San Giovanni in via San Lorenzo, che ha visto il coinvolgimento attivo della Caritas, e infine ai locali della parrocchia di San Pietro e Paolo al Bani.