Sindaco: "Città no fumo" Stop parchi e fermate bus

Ghinelli proporrà in consiglio una delibera come a Milano. "Primi in Toscana". Distanza di 10 metri dagli altri. Una mossa per non abbassare le mascherine

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Nel nome delle mascherine spegne le sigarette. Non le sue, perché è un ex fumatore non pentito di aver smesso. Ma quelle dei tanti e tanti appassionati del fumo. Il sindaco Alessandro Ghinelli lo ha annunciato ieri tra le pieghe della sua diretta Facebook. Diretta sul Covid. Già, ma che c’entra il virus? C’entra, c’entra...

"Il vizio del fumo rischia di diventare una scusa per abbassarsi la mascherina e fumare all’aperto, lì dove l’obbligo di indossare la protezione è assoluto". Lo fa sotto la spinta della domanda di una signora, ma parte come una scheggia. "Saremmo la prima città toscana ad assumere una delibera del genere".

Città no fumo: anzi, no ma in quella direzione. La linea è quella seguita dal sindaco di Milano Giuseppe Sala nei giorni scorsi. In pratica il primo cittadino della "Madonnina" ha annunciato che dal 1° gennaio sarà sostanzialmente vietato fumare nei parchi, negli stadi e alle fermate degli autobus. Non solo: anche nelle aree gioco per i bambini, nei cimiteri e perfino nelle zone riservate agli animali. In qualche caso fissando una distanza di 10 metri dalle persone più vicine.

Ed è più o meno la stessa cosa che Ghinelli ha annunciato in diretta, immaginiamo facendo strozzare ai fumatori la sigaretta in bocca. Anche lui parla esplicitamente degli stessi ambienti: i parchi, le fermate degli autobus, gli impianti sportivi e i cimiteri. E anche lui definisce una distanza di dieci metri, che dovrebbe essere valida nei parchi e nelle stesse fermate. Anche se in questo caso intuitiva, se sei a dieci metri di distanza è chiaro che non sei più alla fermata.

Non si tratta però di una misura operativa dall’oggi al domani. Ghinelli passerà dal consiglio comunale e proverà quindi ad estendere la mossa anche alle altre forze politiche. Un banco di prova per la famosa alleanza anti-virus che aveva proposto al Pd di Luciano Ralli e alle liste di Marco Donati? Potrebbe anche essere, dopo che nei giorni scorsi già l’idea aveva portato a definire uno spot sull’uso delle mascherine.

Mascherine che nel bene e nel male restano il motore della vita cittadina. Non solo perché obbligatorie e soprattutto perché la prima forma di difesa dal Covid: ma anche perché nei controlli in città vengono a galla le contraddizioni. Una delle quali quella dei fumatori, che di sicuro non possono dedicarsi alla loro passione preferita con la mascherina sulla bocca. Fumatori che si sentono assediati, vista la diminuzione degli spazi utili nei quali accendersi la sigaretta, ormai proibita in tutti i luoghi chiusi, a cominciare dagli uffici, dai negozi e dai mezzi di trasporto.

A proposito: le fermate degli autobus sono ormai uno dei fronti sui quali in tanti vogliono incidere. Proprio ieri il governatore della Toscana Eugenio Giani ha istituito i cosiddetti "tutor" delle fermate. Personale con l’incarco di evitare assembramenti e folla in attesa dell’autobus. Ha stanziato anche mezzo milione di euro, da destinare agli enti locali perché portino l’idea fino in fondo. Ora si tratterà di vedere come saranno ripartiti. Intanto piangono i fumatori ma non ride il popolo della spesa. Ghinelli ha ribadito che si va a farla da soli: anzi, se c’è un accompagnatore deve restarsene in macchina ad aspettare. Questo fino a quando saremo in emergenza. Unica soddisfazione? Nell’attesa il nostro "chauffer" potrà fumare: almeno in auto e da soli dovrebbe essere ancora consentito.

Alberto Pierini