Si dicono sì dietro la mascherina: l'amore ai tempi del coronavirus

Il mattrimonio di Vanessa e di Daniele: anche il sindaco di Cavriglia con la protezione. Sala vuota, nessun ricevimento ma per la coppia è festa

Il matrimonio in Comune

Il matrimonio in Comune

Arezzo, 22 marzo 2020 - «L’amore non si ferma. Di fronte a nulla. Possono fermarsi il lavoro, i trasporti, l’economia, la salute, la politica, la società, può fermarsi molto, quasi tutto. Ma non il tempo e neppure l’amore». Lo ha detto il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni annunciando un matrimonio con rito civile che si è celebrato ieri in Comune.

Hanno detto «si» Daniele Cerofolini e Vanessa Fabbri, in una sala consiliare, ovviamente, vuota. «L’amore, quindi, non si ferma – ha commentato il primo cittadino – Lo vediamo ogni istante, tra le corsie degli ospedali, dove medici e infermieri, innamorati della professione e della vita, mettono a rischio la propria esistenza pur di provare a curare persone ed a salvare vite in un’emergenza terribile come questa.

Lo vediamo tra i giovani volontari che s’impegnano per aiutare le persone sole e ultime in questo momento drammatico. Lo vediamo nelle famiglie che rispettano le misure di contenimento del contagio. Che si abbracciano tra le mura di casa. Che sanno aspettare. Che non escono. Che amano il proprio paese coltivando questa forma di rispetto. Anche questo è amore. Poi – ha aggiunto – c’è il sentimento. E c’è chi nonostante la tragedia decide di sposarsi oggi, primo giorno di primavera e giornata mondiale della poesia. Già, nonostante tutto».

Un grande segnale in un momento drammatico per il paese. Vanessa e Daniele hanno deciso che niente e nessuno avrebbe potuto rinviare questa giornata e così è stato. Non sono mancati, nel corso della cerimonia, momenti di commozione, anche da parte del sindaco, che mai, ovviamente, aveva celebrato un matrimonio in questa atmosfera.

In una Cavriglia deserta, con i parchi pubblici chiuse e le strade desolatamente vuote, l’amore non si è fermato di fronte a niente e nessuno. «Neppure di fronte alla morte – ha concluso Sanni – figuriamoci ad un virus. Ecco, volevo dirvi che mi sono emozionato. E che mi ricorderò per sempre di questo giorno. Quel ‘si, lo voglio’ lo ha sentito il cielo. Non c’era mascherina che tenesse».

Insomma, in questo angolo di Valdarno è stata vissuta una giornata dal grande significato. Una giornata per certi versi «storica», in attesa che ha vita torni a scorrere regolarmente e la speranza vinca sulla paura.