Sfasciacarrozze in mezzo a vigneti, la popolazione insorge

Cittadini della frazione cortonese di Pietraia non ci stanno e fanno opposizione al progetto in Regione

Enzo Moretti, Comitato Tutela Cortona

Enzo Moretti, Comitato Tutela Cortona

Cortona, 24 maggio 2018 -  I cittadini cortonesi della frazione di Pietraia insorgono e attraverso il Comitato Tutela Cortona fanno opposizione al progetto di costruzione di un maxi autodemolitore.

La struttura, stando agli attuali iter autorizzativi, era in procinto di essere costruita nel cuore della campagna del territorio, fra la frazione cortonese di Pietraia e quella umbra del Ferretto, in un area dove insistono numerosi agriturismi e dove ci sono vigneti di grande pregio. I permessi sono stati richiesti dal proprietario dell’area ben 5 anni fa e nel marzo del 2013, attraverso una delibera del Consiglio Comunale, fu approvata la variante al piano regolatore che ha permesso l’iter burocratico per aprire una conferenza dei servizi autorizzativa.

I cittadini della zona hanno saputo del progetto solo quando, nei mesi scorsi, sono iniziati da parte della proprietà dell’area i primi sbancamenti del terreno, “Il tutto – spiega Enzo Moretti del Comitato Tutela Cortona - fra lo sbigottimento generale e le preoccupazioni di chi ha investito milioni di euro per attività agricole ed agrituristiche”. E così il Comitato Tutela Cortona ha analizzato con gli altri cittadini tutti i dati tecnici sollevando molte obiezioni che sono scaturite in un ricorso formale presentato alla regione Toscana ed a tutti gli altri enti che compongono la conferenza dei servizi affinché sia riaperta la conferenza stessa.

“Ci interesserebbe capire – commenta Moretti -  come si fa ad essere cosi sprovveduti da non rendersi conto che in mezzo ad una zona con strutture ricettive di alto livello e di agricoltura di alta qualità uno sfasciacarrozze non c’entra niente e come sia possibile non aver suggerito un altro tipo di variante al piano urbanistico come per esempio nell’area industriale del Vallone che, per definizione, è già dotata dei necessari servizi energetici, vie di accesso e di uscita, allacciamenti per lo smaltimento dei rifiuti sia solidi che liquidi, ecc”.

Tra le altre motivazioni addotte c’è anche la questione dello scarico di tutti i reflui trattati dal possibile impianto che andrebbero ad insistere sui vicini fossi campestri proprio a ridosso dei vigneti, oltre all’aspetto legato alla rumorosità dei macchinari utilizzati visto che la classe acustica della zona, così come indicato dal piano di classificazione comunale vigente per questa area, non è assolutamente compatibile con l'impianto, anzi lo vieta.

Infine la problematica legata alla viabilità di accesso non considerata assolutamente agevole. “Siamo fiduciosi – commenta ancora Moretti del Comitato Tutela Cortona - perché l’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco Basanieri, ha già dichiarato che condivide tutte le nostre osservazioni”.