Sequestrati e rapinati in villa: banditi in camera matrimoniale, in casa bimbo di 4 anni

L'assalto di notte a Firenze, la moglie dell'imprenditore è aretina. I rapinatori in fuga sul Suv delle vittime, bottino ingente di rolex, gioielli e denato

L'esterno della villa assalita dai banditi

L'esterno della villa assalita dai banditi

Arezzo, 28 gennaio 2018 - Notte da incubo per la famiglia di Andrea Gori, sessant’anni circa, imprenditore edile. Banditi hanno asslito l’abitazione di via Rocca Pilucco a Firenze dove vive con la moglie Marianna Caporali, 45 anni, originaria di Arezzo, e il loro bambino di tre anni e mezzo, presenti al momento dell’irruzione. Sono già passate le 3 di ieri quando i banditi violano la villa.

Sono in quattro. Forzano una portafinestra, entrano e cominciano il lavoro di ripulitura degli oggetti di valore. Però l’obbiettivo principale è un altro: la cassaforte. Entrano nella camera matrimoniale e svegliano Gori e signora. C’è da immaginare come. Confusi, sballottati, terrorizzati, temono il peggio. «Se state tranquilli non vi accadrà niente».

I banditi sanno tutto quello che c’è da sapere. Ordinano alla coppia di svegliare e prendere il figlioletto: vogliono avere il pieno controllo della situazione. La coppia esegue alla lettera, lui soprattutto deve consegnare la chiave della cassaforte e anche indicare quant’altro di prezioso c’è a giro. GENITORI e bambino sono rinchiusi in camera.

Prima di essere sequestrati però Gori e signora devono tirar fuori i telefonini e consegnarli: la banda neutralizza il rischio di una chiamata al 112 o al 113. Si lavora la cassaforte. I quattro se ne vanno trascorsi altri venti minuti circa. Prendono le chiavi del Suv Audi Q7 dell’imprenditore e portano via anche quello. Gori e la moglie hanno la certezza di essere restati soli, provano a scardinare la porta. La paura dello scampato pericolo che ancora non si scioglie, la sensazione di aver subito violenza fisica, la tensione; non è facile, né immediato riuscirci.

Quando finalmente la serratura salta son già le 6: nel silenzio torna un sospiro di sollievo. Gori ritrova i cellulari, può dare l’allarme. Ai banditi bastava toglierli ai proprietari, portarseli via no, avrebbero corso il serissimo rischio – una volta scattati allarme e indagini – di d’essere localizzati e ‘monitorati’ tramite il controllo delle celle telefoniche.

Bottino ingente, tra rolex, gioielli, denaro. Nell’ordine di svariate decine di migliaia di euro. I banditi, accento dell’est. «Forse albanesi, studieremo con quale tecnica sono entrati e da dove sono passati» spiega il vicequestore aggiunto Alfonso Di Martino, dirigente di sezione della squadra Mobile di Firenze.