Senza biglietto, multato a 15 anni sul bus: l'autista lo difende, il controllore stanga

Il conducente;"Non è colpa sua, avevo finito i tagliandi a bordo". Ma sulla testa del ragazzo i 64 euro di sanzione piombano lo stesso

Controllori su autobus

Controllori su autobus

Arezzo, 20 settembre 2018 - Il luogo è Castiglion Fibocchi in un’ora qualsiasi della giornata. Fermata degli autobus: sale sul pullman della Trasporti Toscani un ragazzino di quindici anni, deve andare ad Arezzo dove la mamma gestisce un noto locale, molto frequentato dagli aretini. Sale ma non ha il biglietto, non importa perché è ormai consuetudine che i tagliandi di viaggio si possono fare anche direttamente sul veicolo, basta chiedere all’autista. E infatti Samuele, nome di fantasia essendo lui un più che minorenne, dall’autista ci va subito. Non ha nessuna intenzione di non pagare, di fare il portoghese: viene da una famiglia con la schiena dritta e queste cose non si fanno.

L’autista, però, si scusa. «I biglietti li ho finiti», dice. Gentilmente rassicura il ragazzo: «Comunque non ti preoccupare, se dovessero passare i controllori, ci penso io. Dico loro che tu non hai colpa, che tu volevi pagare ma non hai potuto per nostra responsabilità». L’autobus parte, Samuele è tranquillo. Ecco Arezzo, il quindicenne scende alla fermata di piazza Guido Monaco. E lì, per l’appunto, stazionano tre controllori in servizio.

Fanno parte del consorzio che gestisce questo compito per Trasporti Toscani, ma anche per Tiemme e per altre sigle che effettuano corse di linea. Scende pure l’autista e avverte i controllori che Samuele non ha il biglietto ma che è a posto, che non è colpa sua. Saluta e se ne va. I controllori chiamano il ragazzino e cosa fanno? Una bella multa. Un multone da 64 euro.

Sono in regola perché Samuele è tecnicamente un senza biglietto, uno che ha viaggiato gratis. Ci spiega un dirigente di Tiemme: «Dal punto di vista formale, la colpa è dell’autista che non avrebbe dovuto rassicurare il ragazzo ma farlo scendere alla fermata successiva a quella di ingresso». Poi sottovoce aggiunge: «Però in caso di ricorso, se fosse successo in una nostra corsa, la multa l’avremmo tolta considerando la situazione».

Intanto Samuele era corso in lacrime nel locale della mamma che, arrabbiata, è andata in piazza Guido Monaco a chiedere spiegazioni. «Ma come si può umiliare così un ragazzino di 15 anni in perfetta buona fede»? si chiede ancora adesso pur se la multa l’ha già pagata. «Certo, siamo gente in regola. Noi».