Scuola, lunedì via alle lezioni: centinaia di posti da coprire, sprint in cattedra

Oltre 200 assunzioni completate dal provveditorato: ma graduatorie esaurite, la palla passa ai presidi. I vuoti sul sostegno, il rischio dei maestri senza laurea

Primo giorno di scuola

Primo giorno di scuola

Arezzo, 13 settembre 2019 - E’ un forno che non si sazia mai: la scuola negli ultimi anni ha assunto a bocca di barile,.sempre troppo poco rispetto alla domanda. Che è lievitata, anche a cavallo delle pensioni e della quota 100. E così per l’ennesima volta la vigilia corre frenetica da una parte all’altra della provincia. Lunedì oltre 45 mila ragazzi, dalle materne alle superiori, sono pronti a sedersi tra i banchi. Ma qualche cattedra potrebbe rimanere ancora vuota. E questo malgrado il lavoro straordinario del provveditorato, fresco di un agosto tutto di corsa, e l’impegno dei presidi.

Da ieri il cerino è passato a loro. In ballo centinaia e centinaia e di incarichi. Tutti quelli che non sono annuali, tutti quelli che naturalmente non sono immissioni in ruolo. E le cui graduatorie sono ormai esaurite. In particolare alla secondaria, come dire le superiori e l’ex scuola media. Graduatorie grattate fino all’ultimo candidato. Con profitto: duecento e otto le assunzioni definitive, sia pur attraverso la porta dell’anno di prova.

Ottantanove incarichi annuali: 10 educatori, 21 alla scuola dell’infanzia, sei tra «medie» e superiori, 54 alla primaria, le ex elementari. E potevano essere di più, se solo in graduatoria fossero rimasti ancora dei nomi. E invece no. La scuola trasforma l’estate nella stagione più intensa dell’anno ma non può fare miracoli. E si gioca le sue cattedre allo sprint. In Valdarno la fantasia è al potere: due funzionari di genio, Corrado Borello di Castelnuovo e Angelo Pasquini di San Giovanni, affiancati dal personale di segreteria di tutti gli istituti, concentrano le convocazioni in un giorno.

Significa che se insegni matematica, entri e puoi scegliere tra tutti gli istituti disponibili. Peccato che questo non sia possibile dappertutto o le cose sarebbero più semplici. I precari si moltiplicano: la stima è che siano uno su cinque, malgrado il fiume di assunti. Il concorso si allontana, complice la crisi di governo. Gli uffici fanno i salti mortali ma quale altro mondo è costretto a concentrare il grosso del lavoro ad agosto?

Le cattedre libere fioccano, in particolare nel sostegno, si parla di 400 da assegnare. Solo alle medie i posti disponibili riempiono 65 fogli excel, fate voi i calcoli. E tra chi passa di ruolo ci sono i «disperati» maestri senza laurea della primaria: hanno accettato l’incarico, a ottobre i giudici diranno che non va bene, confermando le sentenze fioccate fino ad oggi.

C’è un decreto da rinnovare o centinaia di classi si troveranno «scosse» come i cavalli del Palio. Nella migliore delle ipotesi prof confermati fino a giugno e addio dall’anno dopo. I presidi sono in sella, i dirigenti amministrativi non ancora o non tutti: sette scuole dovranno fare senza. All’accoglienza in classe penseranno i tutor, ragazzi volontari per fare da «ciceroni» ai più piccoli. Un giro, un consiglio, un suono di campanella. «Quelle sono le cattedre»: gli altri prof prima o poi arriveranno.