Scuola, dalle medie in giù a settembre tutti in classe

Niente didattica a distanza: sotto i 14 anni gli spazi sembrano bastare. Ricreazione in aula, mensa e campanella a orari diversi, monobanchi dove servono

A caccia di spazio nelle aule

A caccia di spazio nelle aule

Arezzpo, 12 luglio 2020 - Il panino, o il dolce della nonna, se lo mangeranno sul banco: almeno nei primi mesi ricreazione sobria, anche per i bambini dai sei anni in su. Ma in classe potranno rientrare tutti. L’incubo della didattica a distanza, la prof sulla scrivania in fondo al letto, dalle medie in giù non dovrebbero viverlo. Lo hanno sfiorato, beninteso. Se fosse rimasta la vecchia misura, quella del metro dinamico, addio distanze e forse addio banchi: ma il metro è diventato statico, il criterio è rispettarlo scrupolosamente quando si è a sedere.

Se ti alzi ti metti la mascherina. Dopo i sei anni, alle materne neanche il principe degli infettivologi lo potrebbe mai pretendere. Forti di questo metro statico i presidi hanno definito la linea per la riapertura: l’hanno confrontata con l’assessore Lucia Tanti, le scuole sotto le superiori dipendono dal Comune. E sono tante: sei plessi, 48 istituti, circa novemila bambini. E trecento aule. Qualcuna stretta.

«Ma i casi critici – conferma l’assessore – sono pochi: impongono progetti mirati e lavori che eseguiremo in agosto». Qualche parete buttata giù, qualche punto di passaggio angusto da allargare. E la politica degli ingressi. Le scuole ne hanno spesso alcuni che non usano: beh, da settembre li useranno. Per limitare un fenomeno inevitabile: gli orari diversificati.

«In parte – ci conferma il preside della Vasari Sauro Tavarnesi – dovremo adottarli: non puoi far entrare tutti nello stesso istante». Differenze di un quarto d’ora, 8 le prime, 8.10 le secondo,8.20 le terze, ma anche quella da gestire. Poi ci sono istituti che qualche problema in più ce l’hanno: qualche classe della Tricca, la stessa Pio Borri, alla Pier della Francesca stanno riattivando tutti gli ingressi possibili.

Dove necessario saranno acquistati i monobanchi. «Ma con prudenza, costano 300 euro l’uno e non sempre sono risolutivi». Problemi che aumentano quando i ragazzi si alzino dai banchi. La ricreazione in classe e non ci piove. La mensa?L’obbligo è dei pasti monoporzione. La scelta è dove consumarli: nei locali classici, in aule adibite ad hoc, in aula.

«Cercheremo di lasciarli in mensa, diversificando gli orari: solo in casi estremi tutti in classe». Poi i bagni: sotto una certa età vieni accompagnato,ma sopra può essere un momento critico. Tra le ipotesi anche tecnologie stile Itis, i classici semafori che ti segnalino eventuali affollamenti: sempre che non arrivi un aumento di personale. Ma quello si saprà solo ad agosto, in base alle indicazioni romane. E i più piccoli? Impensabile agire su distanze o mascherine.

Ci sarà un impegno serrato sul front della sanificazione degli spazi. Si cercherà di evitare che si scambino i giochi. Il tentativo studiato con gli insegnanti è di trasformare la prudenza in gioco. Se alle medie o anche alle elementari indichi un percorso con le frecce sei a posto.

Sotto i sei anni saranno fatti degli itinerari con colori diversi, in modo che siano più efficaci. Di rincalzo ci sono i trasporti. Se cambi gli orari anche gli autobus devono fare la loro parte. Il Covid non è contento se non cambia integralmente il nostro modo di vivere: toccherà accontentar