Screening oncologici, Lilt rinnova l’appello

Il Forum Risk ha discusso del rapporto tra pubblico e privato in sanità, con particolare attenzione alla prevenzione. La Lilt e il Centro Chirurgico Toscano hanno promosso un incontro per sperimentare l'integrazione tra i tre soggetti. Lo screening mammografico può ridurre la mortalità fino al 30%. Diagnosticare in tempo è fondamentale per sconfiggere la patologia.

Screening oncologici, Lilt rinnova l’appello

Screening oncologici, Lilt rinnova l’appello

Il tema del rapporto tra pubblico e privato in sanità è al centro del Forum Risk. Nella giornata di ieri proprio su questo argomento, nella sua declinazione rivolta alla prevenzione, si è svolto un momento di incontro promosso dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori e il Centro Chirurgico Toscano. "Questo è il primo evento come Lilt nel quale andiamo a sperimentare con un partner l’integrazione tra pubblico, privato e associazionismo - spiega Andrea Barbieri, presidente della Lilt di Arezzo - un percorso sul quale vogliamo costruire il nostro operato all’insegna della prevenzione". All’appuntamento nello stand del Centro Chirurgico Toscano hanno preso parte, dopo i saluti e l’introduzione da parte del direttore generale Stefano Tenti, alcuni specialisti. "Parlando del cancro del colon retto - ha aggiunto il dottor Rossi, primario di gastroenterologia del San Donato - la prevenzione può salvare la vita perchè ci aiuta a intercettare quelle lesioni che possono tramutarsi in tumori o comunque a individuare tumori in una fase dove con un opportuno percorso diagnostico si può arrivare alla guarigione". Parole a cui fanno eco quelle di Giovanni Angiolucci, specialista in radiodiagnostica, sottolineando come l’adesione allo screening mammografico è in grado di ridurre la mortalità fino al 30 per cento, segno evidente di come, se la patologia viene diagonistica in tempo e agli albori, è possibile superarla.