Scontri ultras Roma Napoli, 9 indagati. Stop per due mesi alle trasferte

Non fu solo rissa. La procura di Arezzo ha aperto il fascicolo anche per attentato alla sicurezza dei trasporti

Arezzo, 16 gennaio 2023 - Non fu solo rissa. La procura di Arezzo ha aperto il fascicolo per i reati di rissa aggravata, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza dei trasporti per i nove tifosi, tre sostenitori della Roma e sei del Napoli, coinvolti negli scontri di domenica 8 gennaio lungo il tratto aretino dell'Autosole, all'altezza dell'area di servizio di Badia al Pino. Secondo quanto emerge gli indagati sarebbero nove tifosi coinvolti negli incidenti, chiaramente riconosciuti e già sottoposti a Daspo dalle questure delle città di appartenenza, Roma e Napoli. Secondo quanto appreso il numero degli indagati potrebbe aumentare.

A questi primi nove indagati gli investigatori delle questure di Roma e Napoli, con cui la questura di Arezzo lavora in sinergia, coordinate dal pm Laura Taddei, sarebbero arrivati attraverso una comparazione tra i filmati delle telecamere di videosorveglianza dell'area di servizio, quelli di video privati fatti con i cellulari da automobilisti in transito e immagini registrate allo stadio. Molti tifosi durante gli scontri erano coperti da cappucci e questo rallenta il lavoro di riconoscimento. Le indagini proseguono.

Un momento degli scontri in A1
Un momento degli scontri in A1

Stop alle trasferte

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha firmato sabato il provvedimento, come aveva annunciato nella mattinata: "Adotterò un provvedimento che valorizzerà l'istruttoria, l'analisi fatta dall'Osservatorio sulle manifestazioni sportive" con qualche "provvedimento di prevenzione per i prossimi due mesi per quanto riguarda le trasferte delle tifoserie di Roma e Napoli", ha detto nel corso di un punto stampa a Trieste, aggiungendo che non si tratta di misure alternative "a misure individuali per responsabilizzare i singoli autori".  

Piantedosi, spiega il Viminale, "in considerazione della gravità degli episodi di violenza avvenuti l'8 gennaio scorso lungo l'A1, all'altezza di Arezzo, e del concreto pericolo che tali comportamenti possano ripetersi, con conseguenti rischi di grave pregiudizio per l'ordine e la sicurezza pubblica, dopo aver preso atto delle valutazioni del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive, ha disposto la chiusura, per due mesi da oggi, dei settori ospiti degli stadi dove le società sportive Ssc Napoli e As Roma disputano gli incontri in trasferta. Per due mesi è stata anche vietata la vendita di biglietti per l'accesso ai medesimi impianti sportivi e per gli stessi incontri nei confronti delle persone residenti nelle province di Napoli e Roma".  Lo stop per due mesi alle trasferte dei tifosi di Roma e Napoli dopo i disordini sulla A1 "è un provvedimento adottato per motivi di ordine pubblico. I fatti sono stati sotto gli occhi di tutti e di estrema gravità, bisognava dare un segnale", ha ribadito ieri ospite di 'Zona Bianca' su Retequattro. Il provvedimento, ha precisato il responsabile del Viminale, "non è l'unico che verrà adottato. Sono in corso indagini della Polizia per individuare i responsabili specifici di quei fatti".