di Claudio Roselli Erano partiti anche da Sansepolcro per andare a cercarlo, poiché per un periodo di quattro anni aveva fatto parte anche del Gruppo Speleologico Valtiberino del Club Alpino Italiano che fa capo alla città biturgense il 54enne Franck Migliorati di Città di Castello, lo scalatore morto tragicamente in terra marchigiana e ritrovato l’altra notte dopo ore di ricerche. Una passione che coltivava da sempre (era uno scalatore molto esperto, nonché istruttore di speleologia), ma che purtroppo lo ha tradito, strappandolo all’affetto delle persone più care. È successo sulla falesia nascosta della località Balza della Penna, nel territorio comunale di Piobbico, a una quarantina di chilometri dal capoluogo tifernate. Nella giornata di giovedì, Migliorati stava effettuando l’operazione di chiodatura di un percorso di arrampicata, ma qualcosa non è evidentemente andato come avrebbe dovuto e, a seguito di questo fatale imprevisto, il climber è precipitato da un’altezza di una ventina di metri. La prima a preoccuparsi – dopo diverse telefonate senza alcuna risposta – è stata la fidanzata, che fin dal primo pomeriggio non aveva avuto più alcuna notizia di lui; aveva quindi allertato altre persone che svolgono la stessa attività e a quel punto proprio gli amici conterranei e della vicina Toscana si erano mobilitati, ma ogni tentativo era risultato vano; nel frattempo, era calato il buio e verso le 20,30 è scattata la macchina dei soccorsi con carabinieri, soccorso alpino di Pesaro Urbino e vigili del fuoco. Gli operatori si sono portati su quello che temevano fosse stato il luogo dell’incidente e nel corso della notte due dei suoi amici lo hanno ritrovato senza vita: Migliorati era a terra alla base della parete che aveva iniziato ad attrezzare. Con l’autorizzazione dell’autorità giudiziaria, il corpo è stato rimosso e trasferito per le procedure di rito. Profondo sgomento ha suscitato la notizia della sua prematura scomparsa anche a Sansepolcro, trattandosi in primis di una persona molto conosciuta nell’ambiente della speleologia e delle scalate, avendo preso parte a diverse spedizioni. "Conoscevo molto bene Frank Migliorati – ha detto con tristezza Wiliam Giavelli, ‘anima’ dei Cai biturgense e presidente nel periodo in cui la vittima vi aveva fatto parte – e ci tenevamo in contatto anche se non faceva più parte della nostra sezione. Era un ragazzo molto tranquillo, che si recava spesso nella zona di Costacciaro con gli altri speleologi, ma in ultimo la sua passione si era spostata verso le arrampicate. Mi sono sentito con gli amici di Città di Castello per sapere quando si terrà il funerale, al quale andrà una nostra delegazione".