Santo Spirito, festa e dolore: silenzio e applausi per le vittime dell'Archivio / FOTO

Ottocento alla cena della vittoria. I giostratori con il cappello di Napoleone in omaggio al cavallo di Scortecci. Un video sull'ultima lancia

I giostratori con il capitano

I giostratori con il capitano

Arezzo, 22 settembre 2018 - Una festa meritata ma anche una festa spezzata dalla tragedia che ha colpito al cuore Arezzo. E così il colpo d'occhio della cena di Santo Spirito, in genere trionfale, suonava un po' surreale negli angoli del Corso trasformati dall'esultanza gialloblù.

E gli organizzatori hanno dato grande spazio proprio al ricor5dop del dolore. Affidandolo a don Alvaro Bardelli: amico personale di Filippo Bagni, era stato da Messa a lui anche alle 7 di quella mattina terribile, conosceva bene anche Piero Bruni, ministro straordinario dell'Eucarestia a San Pietro e Paolo. Liha ricordati al microfono, in una piazza sulla quale non volava una mosca. E poi il minuto di silenzio e l'applauso.

Il resto è scenografia consueta. Circa ottocento commensali, i colori "sociali" a campeggiare dappertutto, al centro di San Jacopo il tavolo con tutti i protagonisti. E l'attesa dell'ospite di prestigio, la lancia d'oro numero 36, quella che avvicina il quartiere alla testa della classifica, dove sono insediati i rivali di Porta Crucifera e di Sant'Andrea.

Più i due alfieri del quartiere ormai da qualche anno. Scortecci e Cicerchia con il cappello da Napoleone: un po' come trionfatgori (magari senza pensare all'epilogo del personaggio storico...) e un po' come involontario omaggio al cavallo di Gianmaria, arrivato con questa vittoria alla meritata pensione, e che si chiama proprio Napoleone, 5 lance vinte. 

L'ingresso dei vari protagonisti uno a uno, il taglio della torta, le immagini della vittoria rimandate sulle pareti della piazza, il video che celebra l'ennesimo trionfo, realizzato da Filippo Scarafia: enfasi ma anche un pizzico di ironia, con i nomi dei rivali cancellati passati davanti alle singole porte con un colpo di penna. Anzi con un colpo di lancia. O forse da tutti e due.