di Angela Baldi L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema va in scena a teatro, ricostruito in maniera struggente attraverso gli ultimi momenti di vita degli abitanti. Una drammatica pagina della nostra storia al centro di un’emozionante narrazione teatrale in "Scalpiccii Sotto i Platani - L’Eccidio di Sant’Anna di Stazzema". Questo il titolo dello spettacolo di e con Elisabetta Salvatori, che verrà proposto domenica 12 febbraio, alle ore 16.30, nelle sale della Fondazione Baracchi, a Bibbiena in via Bosco di Casina 12. Il testo è la drammatica ricostruzione appunto degli ultimi istanti della vita degli abitanti di Sant’Anna di Stazzema in provincia di Lucca, prima dell’eccidio del 12 agosto 1944. Un racconto commovente, scritto e interpretato con estrema sensibilità e profondo rispetto dall’artista versiliese per ricordare le vittime di questa tragedia e, insieme a loro, le vittime di ogni crimine di guerra. La strage passa dal racconto della vita. Lo spettacolo infatti dipinge un toccante e luminoso affresco del paese, dei suoi abitanti, delle tradizioni, delle faccende quotidiane, dei bambini che giocavano sotto i platani. Fino al sabato mattina che cancellò tutto, quando, in poco più di tre ore, furono uccise 560 persone, e il paese divenne un unico grande cimitero. Una pagina di storia tremenda raccontata con delicatezza, con lo stesso trasporto di chi quelle cose le ha vissute e le tramanda ai nipoti. La narrazione è accompagnata dalle note popolari, eseguite dal vivo, dal violino di Matteo Ceramelli. Così il pubblico vede e sente Sant’Anna, incontra Aspasio, la Bruna, le donne, le madri e i vecchi rimasti in paese e poi caduti sotto la violenza nazista. Lo spettacolo è anche un’occasione per apprezzare, la bravura di Elisabetta Salvatori che torna alla Fondazione Baracchi dove è stata più volte applaudita a scena aperta. Il suo teatro è racconto, ma anche ricordo, memoria, preghiera, orazione civile. Riporta al tempo in cui non c’era la televisione, ma ci si sedeva a veglia, a riscaldarsi con il fuoco delle parole. Elisabetta Salvatori, infatti, più che spettacoli, offre pezzi della sua e della nostra vita. In questo caso ancora di più: la forza del racconto diventa un modo per continuare a far vivere chi non c’è più e, ancora di più, un vibrante invito a non dimenticare. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Prenotazioni al 338-7299666 (WhatsAppSms).