Sant’Andrea, l’entusiasmo contro il digiuno

Il capitano Gavagni: "Non vinciamo da 4 anni, la spinta dei quartieristi è fortissima. Non c’è più Vedovini ma contiamo di ripartire subito"

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di Luca Amorosi

A soli ventinove anni, Andrea Gavagni stasera sarà il più giovane capitano in piazza. Sant’Andrea ripone in lui e nella nuova coppia composta da Tommaso Marmorini e Saverio Montini le speranze di vincere la lancia d’oro dopo quattro anni di digiuno. Gavagni, la sua prima Giostra da capitano è arrivata.

Cosa prova?

"Una grande emozione. Vivo la quotidianità delle scuderie da anni, ma questa veste comporta pressioni e responsabilità completamente nuove. Prima dell’estrazione delle carriere non avevo nemmeno mai provato il costume, tanta era la trepidazione. Stasera però servirà gestirla, perché il mio ruolo in piazza richiede grande lucidità".

Che clima si respira al quartiere? Sant’Andrea è quello che non vince da più tempo.

"È vero, a Siena direbbero che siamo la "nonna" della Giostra, però il bilancio è anche inquinato da tre edizioni non disputate per il Covid. A settembre scorso l’episodio della lancia spezzata, che fa parte del gioco e va accettato, ha azzerato il lavoro svolto stravolgendo i piani. Il quartiere comunque trasuda entusiasmo, forse anche perché finalmente torna la Giostra in notturna e abbiamo potuto vivere in piena libertà la settimana del quartierista".

Anche Piazza Grande si presenterà quasi come prima della pandemia. Sensazioni?

"A settembre scorso il pathos dovuto alla lunga attesa era persino eccessivo, infatti è deflagrato in alcune intemperanze tra i figuranti. Stavolta mi aspetto una carica più positiva, anche se c’è comunque molto in palio. Noi e Santo Spirito appaiati, Porta Crucifera appena una lancia più su. Può succedere di tutto".

Montini esordisce in piazza raccogliendo l’eredità pesante di Vedovini. Come lo vede?

"Sostituire un cavaliere che ha fatto la storia della Giostra è sicuramente impegnativo ma, come ereditare la maglia di un grande campione nel calcio, è anche e soprattutto un onore: questo Saverio lo sa. Va a cavallo fin da piccolo, si allena da anni per giostrare ed è estremamente motivato a dimostrare le sue grandi qualità. È pronto".

E Marmorini? Ora è lui quello esperto della coppia.

"Tommaso si sta impegnando per assumere il ruolo di guida anche per Saverio. La loro forza è che condividono un legame forte, anche con le nostre riserve, che va ben oltre le scuderie e che mi auspico duri ancora a lungo. Non serve solo questo per vincere in piazza, ma sicuramente aiuta".

Vuole lasciare un messaggio al popolo biancoverde?

"Per prima cosa ringrazio tutti quelli che lavorano ogni giorno per il quartiere. Al mio popolo dico di avere piena fiducia nei nostri giostratori, perché siamo competitivi e non partiamo secondi rispetto a nessuno. Saverio e Tommaso vivono il quartiere fin da bambini e hanno fatto i paggetti in passato. So che daranno tutto ciò che hanno per riportare la lancia d’oro a San Giusto: sul loro impegno ci metto la mano sul fuoco".