Sant'Agostino, Pd sotto sfratto: non riusciva più a pagare l'Imu

Ha accumulato un debito di 38 mila euro: il partito è in trattativa per non essere cacciato, trovata parte della somma. Proprietaria è l'unione delle case del popolo

La sede del Pd a Sant'Agostino

La sede del Pd a Sant'Agostino

Arezzo, 11 gennaio 2019 - Un partito sotto sfratto. Con il rischio concreto di dover lasciare la sede storica dove i compagni comunisti alla fine degli anni ’40 si erano rimboccati le maniche nei fine settimana per tirare su la palazzina che ha ospitato il Pci e tutte le sue evoluzioni fino al Pd, passando per Pds e Ds. Piazza Sant’Agostino è quello che è stata Botteghe Oscure a livello nazionale.

Non solo una sede ma un sinonimo per parlare del partitone della sinistra, da sempre legato a quelle stanze. Adesso una questione di imposte non pagate mette il Partito democratico contro la cooperativa che ha la proprietà dello stabile di piazza Sant’Agostino: l’Unione provinciale Case del Popolo che gestisce alcuni beni immobili della galassia Pd in città e in provincia.

L’accordo tra Casa del Popolo e Pd è sempre stato semplice: il canone di affitto per i tre piani di uffici e saloni (compresa una mansarda) corrisponde esattamente con l’Imu dell’immobile. Volendo vederla da un altro punto di vista: l’Unione Case del Popolo, guidata dall’ex tesoriere dei Ds ed ex sindaco di Pieve Santo Stefano Lamberto Palazzeschi, concede al Pd di usufruire gratuitamente delle stanze di piazza Sant’Agostino, a patto che le vengano rimborsate completamente le uscite per l’Imu.

Cosa che negli ultimi tempi non è avvenuta, aprendo la questione arrivata alle carte bollate. Le cartelle non liquidate si sono accavallate negli ultimi semestri e quando il livello del debito con l’erario ha toccato una quota pericolosa dalla cooperativa è partita l’intimazione di sfratto indirizzata al Partito democratico.

Un modo per muovere le acque ed evitare che un ulteriore aumento dei canoni non pagati potesse far «esplodere» gli interessi di mora. E in linea teorica anche il rischio di un sequestro della sede per il mancato pagamento dell’imposta municipale sugli immobili.

Si st afacendo di tutto per evitare di dover lasciare in tempi brevi la sede: sarebbero state trovate risorse per ripianare almeno in parte il debito dell’Imu. La procedura di sfratto è stata quindi congelata in attesa di nuove mosse da parte del partito.

Che lunedì sera dovrebbe ritrovarsi, proprio in quelle stanze, per discutere della questione e delle eventuali vie d’uscita. Compresa quella più estrema, la meno amata da chi frequenta la sede di Sant’Agostino: doversi stringere negli uffici del centro parlamentare Pd, dall’altra parte del pianerottolo. Uno smacco mica da poco.