Sanità, schiarita per i pazienti: la nuova Pet/Tac operativa entro l'anno

Il direttore della Asl D'Urso accelera l'acquisizione dell'apparecchio atteso da anni: sarà innovativo, gara già chiusa, commissione di giudizio al lavoro

Antonio D'Urso

Antonio D'Urso

Arezzo, 22 maggio 2019 - Ogni mattina escono di casa con il timore di farlo a vuoto. Sono i pazienti che aspettano dalla Pet-Tac le risposte decisive sullo sviluppo della loro malattia. Appesi ad un’apparecchiatura ormai in panne. I guasti sono stati continui. tanto più dolorosi per un test che impone l’assunzione di sostanze non proprio indifferenti all’organismo. Rinvii, proteste, segnalazioni. Un’odissea che potrebbe essere agli sgoccioli.

Dal direttore della Asl arriva infatti su richiesta la notizia che tanti aspettavano: i tempi per la nuova Pet si sono ridotti. Beninteso, non si parla di giorni nè di settimane ma ormai solo di mesi. E soprattutto è fugato il timore di entrare nel 2020 ancora al traino di una macchina esausta. «L’acquisizione della Pet Tac è al traguardo» annuncia. E lo fa sulla scorta di qualche data certa. «Sono state presentate le offerte il 22 marzo, è già stata nominata la commissione giudicatrice e sono state avviate le valutazioni che dovranno concludersi nei prossimi mesi».

Generico? SÌ ma con la flemma tipica del personaggio, quella che ormai gli operatori sanitari cominciano a metabolizzare, nel finale arriva l’impegno. «Arezzo potrà avere la Pet funzionante entro l’anno». Operativa: la differenza non è da poco, perché si tratta di una di quelle apparecchiature che impongono un collaudo lungo e dettagliato. Che sarà completato entro il 2019. E non solo.

Il nuovo strumento non sarà semplicemente più lucido di quello vecchio. «Si tratta di una tecnologia di ultima generazione che porterà a migliorare la qualità degli esami, esponendo i pazienti ad una dose ancora minore di raggi X ed ad una minore quantità di radiofarmaco». Sostanza e forma. «Avrà anche un impatto ambientale ridotto rispetto a quello attuale».

Il percorso per l’acquisto è tortuoso sulla pista dell’Estar, l’ente che sovraintende a tutte le operazioni economiche più onerose della sanità regionale. «I tempi sono stati lunghi ma si trattava di una gara complessa per la tipologia delle apparecchiature, di grande interesse per gli operatori del mercato che hanno fatto numerose richieste di chiarimenti tanto che Estar ha scelto di prorogare la data di scadenza per la presentazione delle offerte».

Beh, ce ne eravamo accorti, considerando che la richiesta di sostituzione era partita dall’ex direttore generale Desideri con anni di anticipo. Intanto D’Urso per una volta piazza un passo più lungo del solito. «E’ un investimento di 1.750.000 euro e rientra nel piano di potenziamento non solo tecnologico che la Asl vuole attivare per Arezzo». Sì, dice proprio Arezzo e non area vasta: che cominci a capire il nostro punto debole?