"Sanità da riformare ma senza campanilismi"

Lettera della Fabbrica delle Idee al sindaco: "Salvaguardare gli aspetti positivi dell’attuale modello correggendo le disfunzioni della catena di comando"

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Non si placa il dibattito su sanità, area vasta, referendum. E l’associazione Fabbrica delle Idee ha inviato ieri mattina una lettera al sindaco, firmata da Mauro Seppia, Donato Angioli, Luigi Vignaroli, Vincenzo Santangelo, Vittorio Liberatori, Angiolo Agnolucci e Mauro Davoli, nella quale si cerca di spostare il tiro, bypassando il referendum, salvaguardando gli aspetti positivi del modello, riformando ciò che non va.

La lettera segue a un’altra, inviata a febbraio, nella quale si chiedeva a Ghinelli di assumere un’ iniziativa "che unisse la città,sui temi della politica sanitaria. Il possibile accesso ai finanziamenti di Pnrr e Mes - prosegue la nuova missiv - suggeriva di promuovere un progetto che coinvolgesse il San Donato e l’area del Pionta, per una zona dedicata ai servizi socio sanitari e di formazione".

"In questi mesi - si legge ancora - il dibattito è cresciuto grazie al contributo dei medici, dei cittadini con le iniziative promosse dalla nostra associazione" e verte "sulla necessità di una verifica, dopo 5 anni, della funzionalità del modello di area vasta, ispirato dalla necessità di ridurre la spesa, conseguente ai tagli delle risorse finanziarie. La pandemia Covid ha messo in evidenza tutti i limiti di quella politica. Il vero problema oggi è correggere le disfunzioni di una catena di comando che ha allungato le distanze con gli operatori professionali, con sovrapposizioni e distorsioni incomprensibili nella distribuzione delle risorse; che ha deresponsabilizzato gli operatori sul campo. Bisogna salvaguardare gli aspetti positivi di quel modello come la rete e le integrazioni fra i presidi, i distretti con le Università; valorizzare le singole potenzialità ma facendo chiarezza sui diversi ruoli fra presidi per acuti e quelli di comunità".

"In sintesi - si legge ancora -in attesa della conferenza che la Regione intende promuovere con tutti i soggetti interessati, il Comune potrebbe promuovere un progetto relativo al San Donato e all’area del Pionta. Altri temi su cui costruire un progetto sono quelli relativi alla realizzazione di strutture territoriali per la diagnostica di primo o secondo grado, in collaborazione alla medicina territoriale; ripensare a un nuovo modello di gestione delle Rsa,ai temi della formazione,delle nuove tecnologie ed al ruolo degli ospedali di comunità rispetto al San Donato".

"La sanità aretina, pur con le sue qualità. ha registrato un impoverimento - si chiude la lettera al sindaco Ghinelli - con una crescita di spinte campanilistiche. E oggi richiede un forte impegno ed unità d’intenti per risollevarsi".