Rsa di Bucine. Duro attacco della Fp Cgil di Arezzo al sindaco Benini

“Non ha mantenuto gli impegni presi". E' accusato di non aver riconosciuto ai gestori i maggiori costi per le spese di gestione del personale legato alle procedure Covid.

La Rsa di Bucine

La Rsa di Bucine

Arezzo, 03 aprile 2021 - “Dopo il Covid ecco la beffa. Per i gestori della Rsa di Bucine, duramente colpita dai contagi, dopo tante belle parole, l’amara sorpresa: il sindaco non ha riconosciuto loro i maggiori costi per le spese di gestione del personale legato alle procedure Covid che in precedenza si era impegnato a onorare”. A “denunciarlo” Alessandra Ricciarini della Fp Cgil di Arezzo. La sindacalista ha ricordato che dopo la riduzione degli ospiti nella Rsa a causa del Covid, la gestione era stata riorganizzata, utilizzando protocolli e procedure stringenti previste dalla normativa nazionale e regionale in questo periodo di pandemia. “A fronte di tanti nuovi impegni il soggetto gestore ha garantito un adeguato monte orario di assistenza socio-sanitaria e prestazioni accessorie, a garanzia della qualità del servizio e quindi della salute e della sicurezza degli ospiti, garantendo al contempo piena occupazione. Di tutto questo il primo cittadino di Bucine era informato e consapevole circa le scelte intraprese dai gestori del servizio,, condividendone le modalità”, ha spiegato Ricciarini.

Il sindacato ha ricordato che proprio Nicola Benini ha svolto riunioni con i gestori alla presenza della Fp Cgil di Arezzo: “In quei frangenti ha assicurato di voler salvaguardare la continuità dell’attività della Rsa nel territorio bucinese – ha aggiunto -, garantendo i livelli occupazionali e assicurando il mantenimento del salario per tutti i Lavoratori. Poi però l’amministrazione ha deciso di non riconoscere al gestore del servizio gli emolumenti economici relativi alle ore di assistenza socio-sanitaria aggiuntive, necessarie alla tutela degli anziani ospiti della struttura, come se, a posteriori, non fossero state necessarie.” La Fp Cgil ha parlato anche di un altro impegno disatteso. “Il sindaco, dopo un’ulteriore nostra richiesta, si era impegnato a riconoscere le ore necessarie per sostenere la gestione dei protocolli Covid come richiesto dal soggetto gestore, per garantire la qualità dell’assistenza e la piena occupazione. Anche in quell’occasione – ha precisato Ricciarini – Benini ha ribadito che “dovevamo stare sereni”, che “tutto sarebbe stato garantito” perché aveva dato la sua parola, che avrebbe presto sottoscritto un accordo con il soggetto gestore finalizzato a mantenere un servizio di qualità e la piena occupazione dei lavoratori.”

Ma per il sindacato nessuna di queste promesse è stata mantenuta. “Il gestore ha proseguito il servizio e preservato l’occupazione dei propri lavoratori, mentre il sindaco non ha riconosciuto i maggiori costi per spese Covid e la doverosa organizzazione, con la conseguenza che la cooperativa ha dovuto affrontare con proprie finanze le spese che il sindaco si era impegnato a sostenere nel riconoscerle”. La Fp Cgil di Arezzo ha quindi chiesto al primo cittadino di Bucine se è consapevole “che chi lavora deve essere pagato e che il mancato pagamento può far chiudere una cooperativa dove vi lavorano tanti lavoratori, ma soprattutto lavoratrici, e soprattutto del suo territorio”. Caro sindaco – ha proseguito l’organizzazione sindacale – , dei lavori obbligatori e necessari alla ristrutturazione della Rsa che dovevano essere realizzati chi ne farà le spese? I soldi della ristrutturazione li stanno pagando le lavoratrici con il loro salario o con la perdita del posto di lavoro? E’ consapevole che in Rsa la salute degli anziani e strettamente correlata all’adeguata presenza di figure sociosanitarie? E’ consapevole che gli anziani delle Rsa sono i più fragili di fronte a questa pandemia e che non è ammissibile fare la tara sui servizi a loro destinati e sulle ore necessarie a mettere in atto misure straordinarie di contrasto alla diffusione di un virus che ha messo in ginocchio il mondo intero?” “Caro sindaco – ha continuato Ricciarini – è consapevole di aver messo a repentaglio la Residenza per anziani di Bucine che ha dato negli anni lavoro a tante donne del territorio e dalla quale il Comune di Bucine ha ricavato ricchezza? E’ consapevole che deve dare una risposta a chi lavora nella Rsa, a chi vive a Bucine e considera la Residenza per anziani patrimonio del territorio? Caro sindaco, che amarezza per la sua parola data: il vento, assieme alle foglie, ha portato via anche le sue promesse, che garantivano la sopravvivenza economica del territorio. E’ con somma amarezza che costatiamo un’attenzione non idonea nei confronti degli anziani e delle lavoratrici. Che delusione.