Rondine, arrivano i primi ucraini Vivranno con i loro coetanei russi

A giugno nella grande festa del borgo l’annuncio dei nomi: il metodo del borgo per il conflitto in corso. Il lancio del cardinal Betori. E gli studenti aretini saranno inseriti nel lavoro della cittadella per l’Onu

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di Alberto Pierini

In Ucraina si sparano addosso, a Rondine mangeranno insieme. Il paradosso e insieme la sfida del metodo Rondine stanno per essere applicati al conflitto che spacca l’Europa. La Cittadella lo aveva annunciato poche ore dopo quel 24 febbraio, il giorno in cui i primi carri armati russi avevano superato il confine, marciando nel Paese sotto attacco. "Apriremo lo studentato al nuovo conflitto" aveva chiarito il presidente Franco Vaccari. Ed è sempre lui a rompere gli indugi. "Ormai le selezioni in Ucraina sono esaurite: a giugno annunceremo i nomi dei ragazzi che vivranno nel borgo". A giugno, in occasione della festa che ogni anno diventa lo snodo dell’attività di pace del borgo. Si chiama Youtopic Fest, raccoglie tutte le anime della cittadella.

Dagli studenti della World House, i ragazzi in arrivo dalle aree di conflitto di tutto il mondo, ai liceali del quarto anno di eccellenza. Dai volontari ai sostenitori. Giornate di festa e riflessione, la miscela di moda in riva all’Arno. C’è chi saluterà avendo finito il suo percorso, chi riceverà la Rondine d’oro e continuerà l’attività nel suo Paese. E c’è chi sarà in procinto di arrivare.

Gli studenti ucraini, ormai il segreto è il solito, convivranno con quelli russi. E’ l’idea di sempre, forse mai tanto eclatante a fronte delle immagini che ormai avvolgono la nostra vita, attraverso le televisioni. I russi erano stati alle radici della Cittadella, insieme ai ragazzi ceceni: ora ne accompagnano uno dei momenti più importanti. Camere e spazi in comunione, provando a fare della vita di tutti i giorni il collante contro le divisioni della guerra.

I tempi? "L’annuncio a giugno durante lo Youtopic, l’arrivo nel corso dell’estate, secondo le loro esigenze: da settembre cominceranno l’attività".

Che come sempre vivrà su due lati: lo studio individuale proseguito in Italia e il confronto senza sconti in paese. L’idea che ha conquistato l’Onu, che ha nominato i "Rondiniani" propri osservatori.

"E’ un ruolo che estenderemo agli studenti aretini che dalle prossime settimane confluiranno nel Borgo per affrontare i temi caldi di questa stagione". Era stata la promessa dopo la marcia dei quattromila, da Arezzo a Rondine. La consulta studentesca sarà innestata nel cammino che già vede il borgo inserito a livello internazionale, è dei giorni scorsi l’incontro con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Intanto lunedì c’era a Rondine il cardinale Giuseppe Betori, metropolita di Firenze.

E’ arrivato con trenta giovani preti della sua diocesi, ad accoglierlo il suo collega, ed ex compagno di scuola, Riccardo Fontana, il Vescovo di Arezzo. "Il passaggio dal nemico alla persona che avviene attraverso il metodo Rondine è il salto educativo richiesto dalla situazione che stiamo vivendo. Ma anche uno stile di vita quotidiano da apprendere anche nelle nostre comunità: è il dono che Rondine fa alla chiesa e alla società". Dall’Onu al condominio di casa: il viaggio è partito.