Parto di una bimba in ambulanza, l'infermiere: "Così abbiamo fatto nascere Rayana"

A Rassina lo scambio con un'ambulanza infermierizzata in arrivo da Subbiano. Al bivio di Vogognano stop in una piazzola per completare il lieto evento. Mamma e piccola stanno bene

L'infermiere Pancioni

L'infermiere Pancioni

Arezzo, 23 luglio 2018 - E’ nata in ambulanza, un parto avventuroso ma a lieto fine andato in scena lungo la strada regionale 71, al bivio di Vogognano poco dopo Santa Mama. La bimba sta bene, così pure la madre, una ragazza macedone di 32 anni alla sua terza gravidanza.

L’allarme è scattato intorno alle 22,30 di sabato dall’abitazione di Ponte a Poppi dove da anni risiede la famiglia macedone, perfettamente integrata nella comunità. Iniziano le contrazioni, arriva l’ambulanza dei volontari di Poppi, si parte a tutta birra verso Arezzo con il primo appuntamento a Rassina dove nel frattempo sta accorrendo un'ambulanza infermierizzata, una rete di mezzi e personale sempre più forte, stavolta in arrivo da Subbiano.

Da ora in poi il racconto passa a Luca Pancioni, infermiere professionale addestrato a qualsiasi evenienza, di natura traumatica o altro, come in questo caso. Con lui c’è Manola una soccorritrice di Subbiano. «A Rassina - racconta Luca - abbiamo preso in carico la donna, l’ho valutata, aveva contrazioni ogni due minuti e sul momento si è stimato di poter arrivare al San Donato».

Non era così. «C’è stata un’accelerazione, si vedevano ormai i capelli della bimba e non era possibile indugiare oltre. Così l’ho fatta nascere, mettendo in pratica i corsi e gli insegnamenti di anni. La mamma è stata brava, il parto tranquillo, insomma è andato tutto bene». Emergono altri particolari: «Il marito era dietro di noi in auto, quando ci siamo fermati, in prossimità del bivio per Vogognano, non capiva cosa stesse succedendo. E’ sceso di macchina, è stato lì ad aspettare. Tutto ok, gli abbiamo detto a intervento concluso».

Grande l’emozione di Luca: «E’ stata la prima volta per me, inizialmente ha prevalso la freddezza, ho attuato le pratiche previste. Poi, quando la bimba è nata, mi ha travolto la commozione, una gioia intensa anche in relazione al nostro lavoro nel quale purtroppo ci capita quasi sempre di intervenire per cose brutte». E di esperienze Luca ne ha attraversate tante: dall’89 è in ambulanza, soccorritore all’Aquila, ad Amatrice, per il naufragio della Concordia.

Altro attimo intenso all’ospedale: «Quando siamo arrivati al San Donato c’è stato un abbraccio collettivo. Eravamo contentissimi anche perché la rete sanitaria aveva dimostrato ancora una volta di funzionare a puntino». Una bella storia che in tanti non dimenticheranno, a cominciare dalla mamma che sta bene come pure la bambina.