Arezzo, 23 agosto 2019 - Perché i lavori di ripristino dei quasi cinque chilometri di vecchia statale 3 bis Tiberina, da Valsavignone di Pieve Santo Stefano a Canili di Verghereto, non sono ancora partiti? Semplice: perché non sussistendo gli estremi dell’emergenza o dell’eccezionalità, il progetto segue un iter “normale” con i suoi tempi tecnici e burocratici. E dire che a fine giugno si sarebbe dovuto cominciare a mettere mano alla questione con l’apertura del cantiere! Come noto, a spezzare in due la E45 con la chiusura del viadotto Puleto (che tuttora è in vigore per i mezzi con peso a pieno carico superiore alle 30 tonnellate) ha concorso anche questo breve ma disastrato tratto di strada, abbandonato da oltre vent’anni, che si trova proprio in corrispondenza del Puleto e che non garantisce una viabilità alternativa a quella della quattro corsie. Il sindaco di Pieve Santo Stefano, Claudio Marcelli, è perplesso: “Per la prossima settimana – sottolinea il primo cittadino pievano – ho fissato un incontro con uno dei responsabili di Anas che si occupano del progetto di risistemazione della vecchia 3 bis a nord di Valsavignone. Come amministrazione comunale, vogliamo dare un’accelerata all’iter di realizzazione degli interventi, anche se mi rendo conto che – non essendovi alla base alcuna dichiarazione di emergenza, ma soltanto il carattere di ordinarietà – tutto diventa più lento, quando invece occorre darsi una mossa. Valuteremo allora con attenzione se vi siano particolari prerogative per giustificare l’eccezionalità del caso e quindi per sbloccare al più presto una situazione divenuta oramai insostenibile”.
CronacaRitardi ai lavori sulla ex 3 bis, il sindaco di Pieve Santo Stefano chiede lumi ad Anas