Rischio di chiusura per un mese della medicina all'Ospedale della Valtiberina

Mancano i medici e quelli che ci sono dovranno consumare le ferie estive. Il sindaco Innocenti: "Attendo risposte dalla Regione, altrimenti ci faremo sentire"

L'ingresso dell'Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro

L'ingresso dell'Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro

Arezzo, 1° giugno 2022 - L’unità di medicina dell’Ospedale della Valtiberina di Sansepolcro rischia di rimanere chiusa per un mese (o anche per un mese e mezzo) a causa della carenza di medici che va a combinarsi con il periodo delle ferie estive per quelli in servizio. Un fatto che sarebbe molto grave e una eventualità che il sindaco Fabrizio Innocenti ha sottolineato nelle comunicazioni di inizio seduta del consiglio comunale di lunedì scorso, dopo l’incontro della passata settimana con il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, venuto in visita nella città biturgense. “Purtroppo – afferma il primo cittadino – il vento che tira a livello di sanità è tutt’altro che favorevole. Al presidente Giani, all’assessore Simone Bezzini e ai responsabili della Asl Toscana Sud Est ho già scritto per fare presente la situazione. Il recente ordine del giorno che abbiamo approvato all’unanimità è espressione delle preoccupazioni che nutriamo: il pronto soccorso è al 50% della forza lavoro, in medicina sappiamo benissimo quali sono le criticità e i turni vengono coperti da personale dell’azienda sanitaria, che però è esterno. I responsabili delle strutture ospedaliere mi hanno detto che non ci sono medici, per cui bisogna tirare una coperta che è corta a causa di un errore politico commesso in origine: quello dell’istituzione del numero chiuso nelle facoltà di Medicina. Innocenti non ha alcuna intenzione di indugiare; anzi. “Attendo ancora risposta dall’assessore Bezzini, al quale ho scritto anche una lettera allegata all’ordine del giorno; se si intendesse soprassedere, saremmo costretti a farci sentire con maggior forza, perché vogliamo chiarezza sul futuro del nostro ospedale e quindi capire cosa si vuol farne”.