Ripartenza delle multe: 14 mila meno di un anno fa per il Covid, poi tornano a volare

I verbali sulla strada rimontano quelli elettronici, anche per il «black-out» della Ztl. Brusca frenata sui «rastrellamenti» della sosta, stretta sui telefonini alla guida

Polizia municipale

Polizia municipale

Arezzo, 26 luglio 2020 - Siamo più ricchi di quasi un milione di euro. Ma ora rischiamo di rigiocarci tutto sul tavolo non verde ma grigio del traffico.Nei mesi del Covid non abbiamo risparmiato solo di ristorante, vestiti e viaggi per il mondo. Abbiamo anche dato un bel taglio al pagamento delle multe. Inevitabile: se stai chiuso in casa ti fai il fegato grosso ma non superi i limiti di velocità nè lasci la quattro ruote sul marciapiede.

I risultati? In un semestre abbiamo oltre 14 mila multe in meno di un anno fa. Nel confronto tra gennaio e giugno, allora erano 42.500 e oggi sono circa 28 mila. Poniamo un costo medio tra i 50 e i 60 euro, ma vedrete che sarebbero state di più, siamo a ridosso del milione di euro. Non tutti più buoni ma tutti più sotto controllo. Il dato complessivo è inequivocabile: una media di 155 multe al giorno contro quella, allora vertiginosa, di 236 registrata un anno fa.

Ma i conti tornano solo se ci fermiamo alla somma. Perché poi all’interno il quadro è già tornato in movimento. Il lockdown ha sostanzialmente quasi azzerato il traffico, anche se mai del tutto, per un periodo di circa due mesi. Il primo giro di vite drastico era dell’undici marzo, solo ai primi di maggio abbiamo ricominciato a muoverci con una certa libertà, anche se sempre molto ridimensionata.

E consideriamo che gli spostamenti tra regioni, e quindi un robusto aumento di circolazione, è arrivato solo a giugno. Comunque tiriamo a 60 giorni il periodo di sostanziale «moratoria». Beh, nel resto del periodo la media è tornata a risalire praticamente ai numeri dell’anno scorso.

Appena tre multe meno al giorno. Segno che all’inizio dell’anno già colpivano duro e che soprattutto dopo la riapertura hanno ripreso il loro ritmo extra-emergenza. Un quadro di multe in trasformazione. Il periodo Covid ha ridimensionato di brutto le sanzioni nella Ztl,ormai le più numerose nel nostro curriculum. E sulla velocità ,laser a parte, paghiamo (anzi, non paghiamo...) l’inefficienza ormai assodata degli autovelox, vecchi e superati. Il grosso delle multe viene dunque dai controlli sulla strada.

I classici della sosta, anche quella a picco se pensiamo alle nostre città di marzo o di aprile, e le rilevazioni fatte dalle pattuglie della polizia municipale. Il vigile in carne ed ossa sorpassa quello elettronico, in uno dei tanti ribaltoni di un anno destinato a lasciare un segno, almeno nella memoria.

Controlli mettendoci la faccia: sembra essere il nuovo stile della polizia municipale guidata, il,passaggio è avvenuto proprio nei primi sei mesi, dal nuovo comandante Aldo Poponcini.L’altra faccia della medaglia? Un’impennata dei reati stradali tradizionali e spesso più pericolosi. Ne parliamo anche a fianco, ma dalla riapertura i sorpassi pericolosi, i passaggi con il rosso e simili hanno ricominciato a segnare la nostra «fedina di guida».

Spesso in modo eclatante. Tra i nuovi mezzi per ora quasi rimessi in soffitta, anche i capture: le implacabili telecamere pronte a «rastrellare» multe per la sosta semplicemente passando nei punti critici. Invece è stato accentuato il giro di vite contro le distrazioni alla guida e in particolare l’uso dei telefonini al volante.

Riproponendo anche i «falchi», le squadre in borghese che ti affiancano e ti beccano con le mani nella marmellata. L’unico reato davanti al quale non ti resta altro che conciliare, Sì, puoi sempre dire che tua nonna sta male o il gatto ha le convulsioni: ma è un po’ come appellarsi alla clemenza della corte. Fa effetto ma è inutile.