Rifiuti, affondo del governatore: "Ato unico? Leggenda. Smaltimento, Arezzo in ritardo"

Enrico Rossi contrattacca: "Mai pensato di destinare alla Toscana sud scarti di altri. Piuttosto pensino alla raccolta differenziata: hanno i dati peggiori"

Enrico Rossi

Enrico Rossi

Arezzo, 13 settembre 2019 - Enrico Rossi, presidente della Regione, non ci sta ad essere additato come colui che vuole trattare il sud della Toscana come «pattumiera per i rifiuti di Firenze». Né per chi vorrebbe aumentare le tariffe e accorpare tutti i Comuni in un’autorità unica. «Le parole del presidente dell’Ato Toscana Sud, nonché sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli, mi hanno lasciato esterrefatto.

Soprattutto se - scandisce forte il governatore - le sue affermazioni sono condivise anche dagli altri sindaci». Nel mirino del governatore c’è soprattutto una questione: «Non abbiamo mai parlato di un Ato unico per i rifiuti, semmai auspichiamo una concertazione regionale sul tema per evitare crisi in certi territori.Ma l’Ato Toscana sud resterà. Non siamo noi ad avere in mente un ritocco sulle tariffe, perché la Regione non ha competenze e poteri. Quelle accuse vanno rivolte ad altri». ù

E’ solo l'incipit della reazione del presidente Rossi, che respinge al mittente molte critiche. «Se all’Ato Toscana sud stanno pensando - afferma Rossi - di aumentare le tariffe, lo spieghino con le loro ragioni. Non trincerandosi dietro la fandonia che è la Regione a volerlo. Sono i sindaci e le autorità di ambito a determinare le tariffe, non la Toscana. Non ci sarà nessun atto della giunta regionale che andrà verso questa direzione».

Dopo aver ribadito che non ci sarà nessuna fusione tra Ato, ma nascerà un ente di programmazione regionale. Enrico Rossi contesta anche un’altra affermazione dell’assemblea. «Non ho intenzione di portare nemmeno un sacchetto di rifiuti negli impianti dell’Ato Toscana sud, che non diventerà la pattumiera della regione». E prosegue: «Lavoriamo su ipotesi di smaltimento, i sindaci si tranquillizzino e pensino a risolvere i loro problemi, senza andare alla carica contro mulini a vento inventati».

Tre smentite categoriche prima dell’attacco finale. «I sindaci della Toscana meridionale pensino ai loro problemi sulla raccolta differenziata. Hanno le percentuali più basse, sono solo al 40 per cento, mentre il resto della regione viaggia sul 60%. E per quanto riguarda gli impianti, utilizzino pure i loro inceneritori, a noi non servono».

Infine un altro affondo: «Ma ricordo ai sindaci dell’Ato che, se verrà chiusa come loro chiedono la discarica di Terranova Bracciolini, bisognerà individuare delle alternative. Altrimenti saranno loro a dover portare altrove i loro rifiuti, a usare altri territori come pattumiera. Invece di abbaiare alla luna - è la conclusione del presidente Rossi - il sindaco Ghinelli e gli altri pensino a sistemare le cose nei loro territori».