Riapertura dei confini per le visite ai congiunti: si comincia con le Marche

Domenica 24 maggio, da Sansepolcro si può andare a Borgo Pace e da Sestino in cinque Comuni del vicinato. Da lunedì 25 si potrà tornare in Umbria

Lo "storico" confine della Dogana fra Toscana e Umbria e fra Sansepolcro e San Giustino

Lo "storico" confine della Dogana fra Toscana e Umbria e fra Sansepolcro e San Giustino

Arezzo, 23 maggio 2020 - Da domenica 24 maggio, con la riapertura delle Marche, chi risiede a Sansepolcro potrà recarsi nel Comune confinante di Borgo Pace. E da lunedì 25, i biturgensi avranno la possibilità di varcare il confine con l’Umbria per andare a trovare i congiunti che vivono nei territori di San Giustino, Citerna e Città di Castello. Si è così sbloccata la situazione dopo le ordinanze della Regione dell’Umbria di venerdì sera e della Regione Marche di alcuni giorni fa e i conseguenti provvedimenti firmati dai sindaci dei Comuni confinanti di regioni diverse. Una lettera congiunta dei vari primi cittadini è stata inviata ai Prefetti delle province interessate, annullando di fatto il divieto di incontrare i congiunti. Sempre con l’Umbria, in Valtiberina confinano Anghiari (con Citerna) e Monterchi, i cui residenti in un sol colpo potranno rivedere Citerna, Città di Castello e Monte Santa Maria Tiberina. C’è però un particolare evidenziato dal sindaco di Sansepolcro, Mauro Cornioli, relativo al fatto che la Toscana ha riaperto ai vicini umbri in forma più generica, mentre l’Umbria è stata più specifica: solo visite ai congiunti. Non è escluso che, nel merito, si ponga il dubbio interpretativo, seppure per i pochi giorni che separano dal 3 giugno. Per Sestino, ritorno nei Comuni marchigiani di Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Carpegna, Mercatello sul Metauro e Piandimeleto, più i due romagnoli di Casteldelci e Pennabilli. Altri Comuni di “frontiera” sono Badia Tedalda e Pieve Santo Stefano; entrambi “guardano” la Romagna lambendo il primo i territori di Casteldelci, Pennabilli (compresa l’isola amministrativa di Ca’ Raffaello), Sant’Agata Feltria e Verghereto e il secondo soltanto quello di Verghereto.