Resa dei conti Coingas: settimana di chiusura indagini, a chi tocca tra i vip nel mirino?

Tra gli indagati e i perquisiti Staderini (che registrava tutti e ha inguaiato molti) il successore Scortecci, l’assessore Merelli, il sindaco Ghinelli e Macrì (Estra)

Claudiani

Claudiani

Arezzo, 22 giugno 2020 - Tira aria di resa dei conti per l’inchiesta che da un anno fa tremare la politica aretina e fibrillare i suoi protagonisti. Quella sulle consulenze Coingas, esplosa ai primi di luglio 2019, da una cui costola è nato poi a gennaio il filone multiservizi, con nuove intettazioni altrettanto clamorose delle prima, che già avevano scatenato la bagarre.

Che sia, a partire da oggi, la settimana decisiva, lo dice un dato di fatto. Il Pm Andrea Claudiani, titolare del fascicolo, se n’è andato venerdì, trasferito su sua richiesta alla procura generale di Perugia.

Aveva preso l’impegno che sarebbe stato lui a chiudere il caso ed è dunque facile intuire, anche se da Palazzo di giustizia non arriva alcuna conferma ufficiale, che abbia firmato l’avviso di fine indagini, prima di lasciare le carte nelle mani di chi gli succede nell’inchiesta, il Pm Roberto Rossi, cui toccherà di gestire la fase successiva, ossia gli eventuali interrogatori di chi lo chiederà, le integrazioni probatorie che fossero proposte dai difensori e, se del caso, le richieste di rinvio a giudizio che porterebbero tutto dal Gip.

Sarà bene allora ripartire dagli indagati, che ruotano attorno alle consulenze affidata da Coingas per 440 mila euro, che Claudiani considera fittizie, «aria fritta» per dirlo con le parole di un’accusata, e al prestito che sarebbe stato promesso al consigliere comunale Roberto «Breda» Bardelli per appoggiare la candidatura di Luca Amendola, poi effettivamente divenuto presidente di Multiservizi, la municipale dei cimiteri.

Nel mirino ci sono per il primo filone i destinatari degli incarichi, il commercialista Marco Cocci (peculato), che ne ebbe per 140 mila euro, e l’avvocato fiorentino Pier Ettore Olivetti Rason (peculato, pure lui), al cui studio andarono invece consulenze per 300 mila euro.

Ad affidarle l’allora numero uno di Coingas Sergio Staderini (ancora peculato), uno dei perquisiti della prima ora, il cui computer si è rivelato una vera miniera di informazioni, visto che dentro il protagonista ci aveva stipato centinaia di ore di files audio, registrazioni, comprese quelle col sindaco Ghinelli di cui era l’uomo di fiducia prima di una clamorosa rottura, carpite perlopiù all’insaputa degli interlocutori. Come quelle pubblicate da La Nazione in esclusiva con Olivetti Rason che dice a Staderini: «Tu sai che le consulenze ce le siamo divise». Gran brutto affaire.

Perquisiti anche l’attuale amministratore unico di Coingas, Franco Scortecci (favoreggiamento), accusato di aver coperto il predecessore, la contabile Mara Cacioli (favoreggiamento), che avrebbe aggiustato i bilanci, e soprattutto l’assessore al bilancio Alberto Merelli, che sarebbe stato l’ispiratore delle consulenze a Olivetti Rason. Solo indagati, senza atti istruttori, il sindaco Ghinelli (favoreggiamento), il presidente di Estra Francesco Macrì (abuso d’ufficio), accusato di essere il vero regista di Coingas, e l’avvocato Stefano Pasquini, che stese i pareri di congruità degli incarichi.

Nel filone Multiservizi, invece, sono stati perquisiti per corruzione Amendola, Bardelli e il presidente di Arezzo Casa, Lorenzo «Lollo» Roggi. Chi di loro si ritroverà nell’avviso di fine indagini, noto in gergo anche come 415 bis, preludio appunto di un possibile rinvio a giudizio, con processo che sarebbe clamoroso? Dalla procura non trapela una virgola, fino all’ultimo istante.

Ci sono posizioni che paiono più compromesse e altre meno, na sono ipotesi giornalistiche. Ecco perchè questi, alla vigilia della compagna elettorale per il sindaco, sono i giorni della verità.