Radiologia a domicilio Cento famiglie seguite

Il progetto sperimentale ha raggiunto un anno di vita. Il servizio adesso sarà. esteso anche in Casentino

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Un anno fa il via al progetto sperimentale, ora è tempo di bilanci per la radiologia domiciliare dell’Ospedale della Gruccia che porta direttamente al domicilio dell’assistito una "piccola parte" dell’ospedale. I numeri sono più che positivi, oltre 100 pazienti che vivono nel territorio valdarnese, compresi quelli nelle residenze sanitarie assistenziali, hanno usufruito del servizio e stiamo parlando di persone fragili, pazienti oncologici, disabili o non deambulanti, le cui condizioni di salute non permettono il trasporto in una struttura ospedaliera. Il tutto, insomma, all’interno delle mura domestiche anche per non far correre alcun rischio all’assistito di turno: "Il 70% degli esami richiesti - Spiega la dott.ssa Rita Papi una delle promotrici del progetto e Responsabile dei Tecnici di Radiologia Medica che effettuano il servizio - hanno riguardato l’Rx Torace in presenza di difficoltà respiratorie, broncopolmoniti e controlli post covid, mentre il rimanente 30% degli esami Rx ha interessato l’apparato osteo articolare (anca, femore, ginocchio, spalla, piede) ed è stato effettuato a domicilio per patologie croniche, dolore o controlli post operatori in pazienti non trasportabili". Tra l’altro le procedure messe in atto per la radiologia a domicilio prevedono l’impiego di dosi limitate di radiazioni e comportano un rischio estremamente contenuto sia per i pazienti e gli operatori, sia per la popolazione in generale a fronte di un grande beneficio sulla qualità della vita dei pazienti non deambulanti. Il progetto è in fase di ampliamento per la provincia di Arezzo e partirà nel giro di un mese circa nella zona del Casentino, dove la popolazione ultra sessantacinquenne è maggiore con oltre il 29% rispetto alle altre della provincia aretina.

Massimo Bagiardi