Qualità della vita, scivola Arezzo: perde 14 posti, lavoro (4°) e export (3°) non bastano

La provincia comunque resta nella fascia alta della classifica del Sole 24 Ore ed è terza in Toscana. La zavorra droga: siamo tra gli ultimi nei delitti legati alle sostanze

Una veduta di Arezzo

Una veduta di Arezzo

Arezzo, 17 dicembre 2018 - Le classifiche danno, le classifiche tolgono. Nei giorni scorsi la graduatoria del benessere di Italia Oggi aveva issato la nostra provincia tra le prime venti d'Italia, nella fascia di eccellenza a livello nazionale. Oggi la classifica della qualità della vita elaborata ogni anno dal Sole 24 Ore ci mantiene sempre in una fascia alta ma registra un capitombolo.

Siamo al 35° posto, perdiamo cioé in un colpo solo 14 posti. Uno scivolone non da poco. Anche se paradossalmente ci regala in frenata un passo in avanti in Toscana. Eravamo quarti, ora siamo terzi: sempre dietro a Firenze e Siena (a sua volta sorpassata dal capoluogo) e davanti a Livorno, che registra uno dei cali più alti nella classifica.

I dati? Confermano ormai un dna chiaro. Restiamo altissimi su tutto il fronte affari e lavoro: tra le sei categorie è quella che vede Arezzo addirittura al quarto posto in Italia, forte tra l'altro tra gli indicatori di un terzo posto assoluto sul piano delle esportazioni. A memoria su questa singola voce un anno fa dovevamo essere addirittura primi ma tant'é, qui abbiamo davvero pochi rivali. Così come ne abbiamo pochi sul gap economico tra uomio e donna, una nuova voce che ci vede sesti.

Restiamo invece dietro sulla ricchezza e sui consumi, che in teoria sono l'altra faccia della salute economica: posizione numero 54, stabile almeno quella dal 2017 al 2018. Risaliamo sul piao dell'ambiente e dei servizi, categorie sulle quali raramente eccelliamo nelle classiofiche, mentre precipitiamo nei valori legati alla demografia e alla società. Vedremo meglio per colpa di quali indicatori tra quelli che fotografano la scarsa natalità, l'invecchiamento della popolazione e via dicendo.

Andiamo indietro anche sul piano della cultura e del tempo libero, i settori dove "spendere" le certezze economiche tra spettacolo, lettura, cinema e via dicendo. E siamo in miglioramento sul piano della giustizia e della sicurezza. Ma con una zaviorra pesante un quintale: debutta in classifica la voce dei delitti legati alla droga. Bene, su questo piano siamo quasi fanalino di coda, addirittura al 103° posto assoluto. Una "dipendenza" fotografata anche da Italia Oggi e che conferma essere una voce in scuro anche qui: un dato che ci accomuna a diverse province della fascia ricca. Ma basta a consolarci?