Primo faccia a faccia tra il centrodestra e il presidente della Provincia Alessandro Polcri dopo lo strappo sulla candidatura

di Lucia Bigozzi  Serve tempo. Le ferite sono ancora aperte e il chiarimento non basta a dissipare le perplessità. Per questo il faccia a faccia al quale il centrodestra ha chiamato il presidente della Provincia Alessandro Polcri è un passaggio, ancora interlocutorio, che tuttavia apre un percorso. Metodo tracciato nella nota che, dopo tre ore di confronto, chiude il giorno del primo round.  "Si è appena conclusa la riunione convocata dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli a Palazzo Cavallo con tutto il centrodestra: sindaci, consiglieri provinciali, partiti, liste civiche espressione del territorio provinciale. Si è trattato di un confronto acceso ma costruttivo intorno alla proposta espressa dal presidente della Provincia Alessandro Polcri di governare con il supporto esclusivo del centrodestra, dal quale proviene e nel quale si riconosce. A stasera non è ancora stata raggiunta una conclusione definitiva della questione, ed è stato previsto, pertanto, un nuovo incontro nei prossimi giorni". Fin qui la sintesi ufficiale arrivata all’ora di cena, dentro la quale, tuttavia, è possibile rintracciare alcune novità che segnano una traccia che indicare un orizzonte nuovo nelle prossime settimane. Anzitutto, la rivendicazione dell’appartenenza al centrodestra. Polcri lo ha sottolineato ancora, dopo averlo ribadito nella nota indirizzata proprio alla coalizione per allontanare le voci di "tradimento" e tentare una ricucitura dopo lo strappo consumato sulla sua candidatura alla Provincia in chiave anti-Chiassai pochi giorni dopo il vertice con i sindaci di area, dal quale era partito il via libera unanime alla corsa di Silvia Chiassai, condiviso peraltro dallo stesso Polcri.  Sembra già preistoria se si guarda ad oggi, anche se quella frattura non si è ancora ricomposta: in mezzo sono passate le elezioni provinciali che hanno portato Polcri a Palazzo dei Grandi e una sequela di riunioni, dichiarazioni, annunci per varare il progetto che trasformerà l’ente in Casa dei Comuni e che ha incassato il placet del centrosinistra.  L’altra novità del vertice è che nella nota di Palazzo Cavallo c’è un riferimento esplicito "alla proposta espressa dal presidente della Provincia di governare con il supporto esclusivo del centrodestra, dal quale proviene e nel quale si riconosce". E’ un passaggio che chiude la porta alle larghe intese, schema evocato da Polcri nel discorso di insediamento in consiglio provinciale.  Cosa significa? Il punto di caduta per un’ipotesi di governo con il centrodestra ruota sulle deleghe, ma ieri il tema non sarebbe stato affrontato. Certo, era prioritario il cosiddetto "chiarimento", eppure resta lo snodo cruciale attraverso il quale riproporre il modello di governo in auge fino a due mesi fa, ma con un altro presidente.  Il terzo elemento che l’esito del vertice con il centrodestra consegna, è la linea di demarcazione, il recinto dentro il quale Polcri intende impostare il suo mandato.  E qui si apre un’altra partita: il Pd aveva lanciato un alert al centrodestra affinchè lasciasse lavorare Polcri. In realtà conteneva un messaggio, indiretto, anche al presidente perchè tagliasse i ponti definitivamente con il centrodestra. Anche perchè i numeri per una nuova maggioranza in Sala dei Grandi ci sono. Tutto mutato? Se Polcri ha proposto un governo "con il supporto esclusivo del centrodestra", significa che ha scelto. In questo scenario, il centrosinistra che ha sostenuto la sua corsa, resterebbe con il cerino in mano e l’amarezza di aver "tifato" per un presidente che vuole governare con la coalizione avversaria. Vedremo. Serve tempo per ricucire con il centrodestra, le cose devono sedimentare, ma il percorso è iniziato. Domani è fissata la riunione tra Polcri e i consiglieri provinciali di centrodestra. Tutto, negli schieramenti, è in movimento. Dopo settimane di stallo e di strategie.

Cronaca

di Lucia Bigozzi

Serve tempo. Le ferite sono ancora aperte e il chiarimento non basta a dissipare le perplessità. Per questo il faccia a faccia al quale il centrodestra ha chiamato il presidente della Provincia Alessandro Polcri è un passaggio, ancora interlocutorio, che tuttavia apre un percorso. Metodo tracciato nella nota che, dopo tre ore di confronto, chiude il giorno del primo round. 
"Si è appena conclusa la riunione convocata dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli a Palazzo Cavallo con tutto il centrodestra: sindaci, consiglieri provinciali, partiti, liste civiche espressione del territorio provinciale. Si è trattato di un confronto acceso ma costruttivo intorno alla proposta espressa dal presidente della Provincia Alessandro Polcri di governare con il supporto esclusivo del centrodestra, dal quale proviene e nel quale si riconosce. A stasera non è ancora stata raggiunta una conclusione definitiva della questione, ed è stato previsto, pertanto, un nuovo incontro nei prossimi giorni".
Fin qui la sintesi ufficiale arrivata all’ora di cena, dentro la quale, tuttavia, è possibile rintracciare alcune novità che segnano una traccia che indicare un orizzonte nuovo nelle prossime settimane. Anzitutto, la rivendicazione dell’appartenenza al centrodestra. Polcri lo ha sottolineato ancora, dopo averlo ribadito nella nota indirizzata proprio alla coalizione per allontanare le voci di "tradimento" e tentare una ricucitura dopo lo strappo consumato sulla sua candidatura alla Provincia in chiave anti-Chiassai pochi giorni dopo il vertice con i sindaci di area, dal quale era partito il via libera unanime alla corsa di Silvia Chiassai, condiviso peraltro dallo stesso Polcri. 
Sembra già preistoria se si guarda ad oggi, anche se quella frattura non si è ancora ricomposta: in mezzo sono passate le elezioni provinciali che hanno portato Polcri a Palazzo dei Grandi e una sequela di riunioni, dichiarazioni, annunci per varare il progetto che trasformerà l’ente in Casa dei Comuni e che ha incassato il placet del centrosinistra. 
L’altra novità del vertice è che nella nota di Palazzo Cavallo c’è un riferimento esplicito "alla proposta espressa dal presidente della Provincia di governare con il supporto esclusivo del centrodestra, dal quale proviene e nel quale si riconosce". E’ un passaggio che chiude la porta alle larghe intese, schema evocato da Polcri nel discorso di insediamento in consiglio provinciale. 
Cosa significa? Il punto di caduta per un’ipotesi di governo con il centrodestra ruota sulle deleghe, ma ieri il tema non sarebbe stato affrontato. Certo, era prioritario il cosiddetto "chiarimento", eppure resta lo snodo cruciale attraverso il quale riproporre il modello di governo in auge fino a due mesi fa, ma con un altro presidente. 
Il terzo elemento che l’esito del vertice con il centrodestra consegna, è la linea di demarcazione, il recinto dentro il quale Polcri intende impostare il suo mandato. 
E qui si apre un’altra partita: il Pd aveva lanciato un alert al centrodestra affinchè lasciasse lavorare Polcri. In realtà conteneva un messaggio, indiretto, anche al presidente perchè tagliasse i ponti definitivamente con il centrodestra. Anche perchè i numeri per una nuova maggioranza in Sala dei Grandi ci sono. Tutto mutato? Se Polcri ha proposto un governo "con il supporto esclusivo del centrodestra", significa che ha scelto. In questo scenario, il centrosinistra che ha sostenuto la sua corsa, resterebbe con il cerino in mano e l’amarezza di aver "tifato" per un presidente che vuole governare con la coalizione avversaria. Vedremo.
Serve tempo per ricucire con il centrodestra, le cose devono sedimentare, ma il percorso è iniziato. Domani è fissata la riunione tra Polcri e i consiglieri provinciali di centrodestra. Tutto, negli schieramenti, è in movimento. Dopo settimane di stallo e di strategie.

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Provincia, la svolta di Polcri per ricucire "Il mio governo sostenuto dal centrodestra"

È la nota di Palazzo Cavallo che riassume il vertice convocato dal sindaco Ghinelli. Nessuna decisione: ci sarà un nuovo incontro

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