Prostituzione, vittime giovanissime: in maggioranza nigeriane tra i 18 e i 25 anni

Uno studio degli operatori di strada in Valdarno sembra fotografare il fenomeno anche in provincia. Progetti di recupero e gli storici "angoli del sesso"

Prostituzione

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Arezzo, 17 marzo 2018 - Giovanissime, tra i 18 e i 25 anni; vengono dall’Africa e sono prive di istruzione. Ecco le potenziali vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale in Valdarno nell’istantanea scattata dagli operatori di strada del Progetto Satis, il Sistema Antitratta Toscano Inserimenti Sociali, che dal settembre 2016 al novembre scorso ha monitorato il comprensorio e promosso azioni di prima assistenza e di integrazione per chi vuole uscire dal tunnel.

L’attenzione si è puntata soprattutto su San Giovanni e Bucine dove angoli di territorio sono diventate storiche mete del sesso mercenario: tra Pietraviva e la Colonna del Grillo di giorno; di notte nella città di Masaccio nell’area di Sant’Andrea e al confine con Figline. 37 le ragazze contattate, di cui 33 nigeriane, circa il 60 per cento già censite nel precedente progetto di contrasto alla piaga «Woman on the road». Il restante 40 cento, invece, comprende giovani che rimangono solo per brevi periodi, al massimo 3 mesi, per poi spostarsi altrove, anche se i nuovi arrivi sono diminuiti per gli accordi internazionali con i Paesi di transito, Libia in primis.

La task force, composta dal personale dell’associazione Dentro l’Orizzonte Giovanile, ha avvicinato le donne per garantire un primo supporto mirato a ridurre i rischi per la salute (distribuito materiale di profilassi e igienico-sanitario), proponendo un cambio radicale di vita, in stretta sinergia con le strutture territoriali. Tirando le somme in 13 si sono rivolte ai servizi socio sanitari e 3 hanno sviluppato percorsi di autonomia.

L’attività, tuttavia, si è concentrata anche sull’offerta di possibili alternative alla vita sul marciapiede favorendo l’accesso ai Centri per l’Impiego e alle strutture di integrazione con corsi di prima alfabetizzazione linguistica e informatica. Due finora le progettualità di inclusione sociale attivate nel Valdarno, interventi che superano il concetto di semplice assistenzialismo.

Dalla collaborazione con la zona socio-sanitaria inoltre è nata la mappatura della valle con il coinvolgimento attivo attraverso interviste di amministratori, cittadini e studenti dei Licei di San Giovanni. Sono state realizzate nei primi 2 mesi del 2017 e dal confronto è emerso che esistono situazioni preoccupanti e di difficile gestione anche per la prostituzione al chiuso, negli appartamenti trasformati in case a luci rosse, mentre gli alunni si sono detti preoccupati in particolare per il fenomeno dilagante di quella online.