Pronto soccorso, via alla terapia d’urto Percorsi e ambulatori: piano di rilancio

Guardia medica a fianco, rotazione dei professionisti, radiologia interna, dimissioni anche di domenica

Pronto soccorso, via alla terapia d’urto  Percorsi e ambulatori: piano di rilancio

Pronto soccorso, via alla terapia d’urto Percorsi e ambulatori: piano di rilancio

di Alberto Pierini

Una guardia medica a fianco per affrontare i codici minori, la rotazione di professionisti, percorsi veloci su certe patologie, esperti a orientare e velocizzare l’iter, un collegamento più diretto con l’ospedale e i suoi reparti. Unisci i puntini, come sulla Settimana Enigmistica, ed ecco emergere il nuovo pronto soccorso. Il reparto dei reparti, l’interfaccia più gettonato ma insieme anche un servizio che soffre di alcune carenze, personale in testa. E che ora prova ad infilarsi una seconda pelle.

La prima facendo tesoro delle nuove indicazioni arrivate dalla Regione, e che ogni Asl interpreterà secondo le situazioni specifiche. La seconda con i lavori interni che già alla fine dell’estate dovrebbero vedere mettere mano proprio al punto nevralgico dell’ospedale.

Punto e a capo? Una delle indicazioni forti della Regione è di ricavare postazioni di guardia medica a ridosso del pronto soccorso: in realtà con la dizione più recente si chiamano di continuità assistenziale ma il concetto non cambia. "Non è – spiega la direttrice sanitaria Simona Dei – una linea categorica per tutti ma che al San Donato quasi certamente vedrà la luce". Tagliata ad hoc per chi si rivolge al pronto soccorso ma presenta un codice lieve, il 4 o il 5. In generale chi si presenta senza averne i requisiti, tanto che alla fine è chiamato anche al pagamento di un ticket. Con la "guardia" a fianco sarebbero indirizzati a destinazione. "Stiamo lavorando per identificare figure e personale per questa svolta".

Avanti: la rotazione dei professionisti di area medica per prendere in carico i codici minori. Un esperimento che era stato fatto nei mesi più intensi: da allora il direttore Maurizio Zanobetti ha fatto salti mortali per rafforzare il reparto anche con specializzandi. "E’ chiaro che si tratta di una soluzione da adottare in caso di bisogno e su indicazione dei responsabili". L’obiettivo di tutta l’operazione è evitare ci sia un afflusso esagerato di pazienti che stazionano al pronto soccorso".

Intanto i geriatri hanno già avuto indicazioni di fare passaggi quotidiani per verificare quali pazienti possano essere indirizzati su altri tipi di cure. Poi i percorsi accelerati, i cosiddetti fast track. Riguarda ortopedia, pediatria, ostetrica, otorino, oculistica dermatologia, urologia e oncologia. "In parte è già operativo, in particolare per la pediatria, snellisce i rapporti tra emergenza e i reparti". L’idea della Regione è quella di ambulatori aperti sette giorni su sette per le urgenze minori. Piccole cose, intervento immediato senza sovraccaricare il resto del reparto: subordinato, è chiaro, alla disponibilità di personale. Nuovi ruoli? Il "flussista", chiamato a indirizzare i pazienti nei vari ambulatori e seguirne il percorso. Non facile con gli attuali organici, diciamo un obiettivo da raggiungere gradualmente. In accordo con un "bed manager", per i letti ospedalieri ma anche per i presidi più adeguati.

In un quadro che dovrebbe essere snellito anche ad altri livelli: ad esempio con le dimissioni dai reparti anche di domenica. "Quando possibile lo facciamo, certo si tratta di limitarlo a chi si valuti n on abbia bisogno a breve di ulteriori interventi sanitari". Radiologia interna? "Già le prestazioni d’urgenza hanno priorità su tutte le altre, Concentrare gli esami all’interno è il passo ulteriore".

E infine la comunicazione alle famiglie in attesa. "I flussisti andrebbero in quella direzione ma già siamo intervenuti per garantire informazioni costanti a chi aspetta". Nella sala d’attesa, l’altra faccia della luna.