Dicembre è iniziato con il pronto soccorso alla prova stress. Il monitoraggio costante della Asl su accessi e sovrafollamento segnala un cambio di passo che va a braccetto con le malattie di stagione. Sono ben duecento i virus in circolazione nell’avvio dell’inverno e tra questi Covid e influenza conquistano la scena. Il virus che solo tre anni fa ha scatenato la pandemia ha ripreso a correre e i contagi nelle ultime settimane lo dimostrano (grafico qui accanto). All’ospedale San Donato sul totale dei ricoverati, il 9,5 per cento sono pazienti con Covid, ovvero ricoverati per altre patologie e risultati positivi al tampone. Due sono in rianimazione ma per la criticità di patologie pregresse alle quali si è aggiunto il virus.
"In generale, in tutti i nostri presidi ospedalieri non c’è stata una variazione consistente nel numero degli accessi, quella che si è modificata è la tipologia di pazienti arrivati nei pronto soccorso, ovvero con più patologie respiratorie", spiega Assunta De Luca (foto in alto), direttrice sanitaria al timone della macchina operativa della Asl tra Arezzo, Siena e Grosseto.
È lei a gestire il lavoro di squadra necessario in questa fase per arginare la circolazione dei virus, compreso il nuovo impulso alla campagna vaccinale con gli Open Days disposti dalla Regione e declinati sul territorio dall’Azienda sanitaria: domani e venerdì due giornate aperte alla vaccinazione anti-Covid è l’offerta agli aretini che ancora non hanno aderito. E se la media dei vaccinati sopratutto tra gli over 80 e over 60 è più alta di quella a livello nazionale (12,3% nella Asl, in Italia 6,9% per gli over 60) e della media toscana (Asl 25,8% e 17,6% in Toscana) è altrettanto vero che si riaffacciano i ricoveri per Covid: ad oggi sono 9 in tutta la Asl su 117 pazienti ricoverati. Un dato molto contenuto ma che fino a qualche settimana fa non c’era. Di qui l’importanza della vaccinazione ma anche il segno di una rete sanitaria che funziona.
Non siamo ancora al picco del Covid ma al San Donato e nel resto dei presidi ospedalieri "ci siamo già preparati per l’incremento di eventuali aree Covid all’interno dei reparti e il potenziamento delle dimissioni al domicilio del paziente o in strutture di cure intermedie per utilizzare al meglio i posti letto destinati agli cuti e in caso di maggiore affluenza in pronto soccorso", spiega De Luca. E da domani scatta l’accelerazione sui vaccini.