Arezzo 21 marzo 2020 - Alla base della mancata conferma di Roberto Rossi alla guida della procura di Arezzo, i fatti, risalenti al 2015, quando il magistrato aveva in essere una consulenza giuridica con la presidenza del Consiglio e, nello stesso tempo, aveva assunto il coordinamento delle indagini su Banca Etruria, del cui Cda faceva parte Pier Luigi Boschi, padre dell'allora ministro Maria Elena Boschi. Anche il Guardasigilli Alfonso Bonafede non aveva dato il suo 'concerto' per la riconferma di Rossi nell'incarico di vertice dell'ufficio giudiziario aretino Nel decreto del Consiglio di Stato, si rileva in primis la mancanza di elementi su "difficolta' in cui verserebbe l'ufficio, privo di posti semidirettivi, a causa della prolungata reggenza", nonche' l'"esigenza di non aggravare il presente contenzioso" - il cui giudizio nel merito da parte del Tar e' fissato per il 10 giugno prossimo - "per effetto della formazione di posizioni di ontrointeresse sopravvenuto derivanti dall'eventuale nomina del nuovo procuratore della Repubblica". La stessa istanza cautelare presentata dal Csm e da via Arenula dovra' ora essere vagliata dal Consiglio di Stato in sede collegiale il prossimo 21 aprile in camera di consiglio