Processo Coingas, oggi è il giorno dell’accusa

A giudizio in undici. Tra questi il sindaco. di Arezzo, Ghinelli e Macrì,. ex numero uno di Estra

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È il giorno dell’accusa al processo Coingas. Stamani alle 9 in punto nell’aula della Vela è convocata una delle udienze finali prima che si arrivi a sentenza. probabilmente all’inizio di febbraio. Toccherà al procuratore di Arezzo, Roberto Rossi formulare le richieste di condanna al collegio guidato dal giudice Filippo Ruggiero con Giorgio Margheri e Isa Salerno: sarà l’ultima requisitoria, una delle più delicate dei suoi 25 anni passati ad Arezzo. Poi Rossi lascerà la città per assumere il ruolo di procuratore generale ad Ancona.

A giudizio ci sono undici personaggi in vista di Arezzo, tra cui il sindaco Alessandro Ghinelli, l’assessore al Bilancio Alberto Merelli e l’ex presidente di Estra, Francesco Macrì. Il processo ha diversi filoni: uno principale, con le consulenze affidate da Coingas allo studio dell’avvocato fiorentino Pier Ettore Olivetti Rason e al commercialista aretino Marco Cocci. L’ipotesi di accusa è il peculato: ossia aver speso circa mezzo milione di soldi pubblici con consulenze che la procura definisce "inutili, ripetitivi, dal costo sovradimensionato e affidati senza gara". Accuse respinte dalle difese e dai diretti interessati che parlano invece di incarichi utili e retribuiti in maniera congrua.

Il sindaco Ghinelli e l’assessore Merelli devono rispondere anche di favoreggiamento: l’ipotesi del procuratore Rossi, coadiuvato nel processo dalla pm Alessandra Pistolesi, che i due componenti della giunta si siano adoperati per agevolare quelle consulenze affidate dall’amministratore di Coingas dell’epoca Sergio Staderini, braccio destro del sindaco. Tra gli imputati anche il dirigente di Fratelli d’Italia ed ex presidente di Estra Francesco Macrì, indicato come il vero dominus di Coingas e accusato di abuso d’ufficio e concorso in peculato. Anche la sua nomina alla guida di Estra è al centro dell’inchiesta con l’accusa di abuso di ufficio per Ghinelli per l’incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale.