Il sindaco Alessandro Ghinelli con l’avvocato Piero Melani Graverini. Alle spalle l’altro difensore di Ghinelli Luca Fanfani

di Simona Santi Laurini  La sentenza per il processo Coingas-Multiservizi è prevista per martedì 28 febbraio. La nuova calendarizzazione definitiva è giunta al termine di una giornata quasi senza fine alla Vela del tribunale di Arezzo, dopo otto ore di udienza, dalle 9 del primo mattino fino alle 17 del pomeriggio con una breve pausa pranzo. Il collegio presieduto dal giudice Filippo Ruggiero ha voluto concludere le residuali repliche delle difese, inizialmente spalmate su una due giorni che, sulla carta, tutti sapevano che non avrebbe condotto alla chiusura. E così è stato: tour de force di repliche e poi venticinque giorni di stop, prima della camera di consiglio. Ma veniamo ai contenuti delle arringhe difensive partendo dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, la cui linea ieri è stata esposta dall’avvocato Piero Melani Graverini, che ha preso la parola dopo le tre ore dell’ultima udienza affidata all’avvocato Luca Fanfani. Pochi minuti, ma incisivi, come il suo incipit impeccabile. "In questo dibattimento, si ha come l’impressione che la Procura abbia inciampato sul sindaco. Ma capite bene che piega possa prendere un processo, quando tra gli imputati c’è il primo cittadino di Arezzo". Graverini ha toccato tutti e tre i capi di imputazione, "appiattendosi" sulla richiesta di assoluzione per il favoreggiamento, citando la vicenda Arcuri e mascherine per il filone Multiutility e infine ricordando il parere di un legale (l’avvocato Rostagno ndr) per la nomina di Francesco Macrì a presidente di Estra. "Se viene richiesto un parere legale, perché il sindaco non dovrebbe fidarsene?" ha chiosato retoricamente.  Da ricordare, nel finale del suo intervento, la premura con la quale ha inteso rispettare i tempi – brevi - annunciati, suscitando anche una reazione carica di stima da parte del Presidente del Collegio. "Ci piace ascoltarla" ha puntualizzato, in un "gioco" rispettoso delle parti che naturalmente nulla a che a vedere con un giudizio di merito. E sempre ieri, è stata la volta anche dei legali degli imputati accusati di favoreggiamento, per i quali – lo ricordiamo – il Pm ha chiesto l’assoluzione, quindi oltre a Ghinelli, anche Merelli, Cacioli, Pasquini e Scortecci. "Le prestazioni professionali non sono mai state messe in discussione – ha affermato Romagnoli per Scortecci – il collegio sindacale si è preoccupato per la congruità degli incarichi". Un refrain che si ripete, cozzando con il punto di vista dell’accusa. "Scortecci aveva la premura di far approvare il bilancio e non per evitare uno scandalo, bensì per dare soddisfazione ai sindaci" ha spiegato ancora la difesa dell’attuale amministratore unico di Coingas. Sulla nomina di Macrì, è intervenuto l’avvocato Luca Berbeglia per l’assessore Merelli "Il parere non è stato richiesto per violare la legge, bensì per rispettarla" ha spiegato. i.

Cronaca

di Simona Santi Laurini

La sentenza per il processo Coingas-Multiservizi è prevista per martedì 28 febbraio. La nuova calendarizzazione definitiva è giunta al termine di una giornata quasi senza fine alla Vela del tribunale di Arezzo, dopo otto ore di udienza, dalle 9 del primo mattino fino alle 17 del pomeriggio con una breve pausa pranzo. Il collegio presieduto dal giudice Filippo Ruggiero ha voluto concludere le residuali repliche delle difese, inizialmente spalmate su una due giorni che, sulla carta, tutti sapevano che non avrebbe condotto alla chiusura. E così è stato: tour de force di repliche e poi venticinque giorni di stop, prima della camera di consiglio. Ma veniamo ai contenuti delle arringhe difensive partendo dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, la cui linea ieri è stata esposta dall’avvocato Piero Melani Graverini, che ha preso la parola dopo le tre ore dell’ultima udienza affidata all’avvocato Luca Fanfani. Pochi minuti, ma incisivi, come il suo incipit impeccabile. "In questo dibattimento, si ha come l’impressione che la Procura abbia inciampato sul sindaco. Ma capite bene che piega possa prendere un processo, quando tra gli imputati c’è il primo cittadino di Arezzo". Graverini ha toccato tutti e tre i capi di imputazione, "appiattendosi" sulla richiesta di assoluzione per il favoreggiamento, citando la vicenda Arcuri e mascherine per il filone Multiutility e infine ricordando il parere di un legale (l’avvocato Rostagno ndr) per la nomina di Francesco Macrì a presidente di Estra. "Se viene richiesto un parere legale, perché il sindaco non dovrebbe fidarsene?" ha chiosato retoricamente. 
Da ricordare, nel finale del suo intervento, la premura con la quale ha inteso rispettare i tempi – brevi - annunciati, suscitando anche una reazione carica di stima da parte del Presidente del Collegio. "Ci piace ascoltarla" ha puntualizzato, in un "gioco" rispettoso delle parti che naturalmente nulla a che a vedere con un giudizio di merito. E sempre ieri, è stata la volta anche dei legali degli imputati accusati di favoreggiamento, per i quali – lo ricordiamo – il Pm ha chiesto l’assoluzione, quindi oltre a Ghinelli, anche Merelli, Cacioli, Pasquini e Scortecci. "Le prestazioni professionali non sono mai state messe in discussione – ha affermato Romagnoli per Scortecci – il collegio sindacale si è preoccupato per la congruità degli incarichi". Un refrain che si ripete, cozzando con il punto di vista dell’accusa. "Scortecci aveva la premura di far approvare il bilancio e non per evitare uno scandalo, bensì per dare soddisfazione ai sindaci" ha spiegato ancora la difesa dell’attuale amministratore unico di Coingas. Sulla nomina di Macrì, è intervenuto l’avvocato Luca Berbeglia per l’assessore Merelli "Il parere non è stato richiesto per violare la legge, bensì per rispettarla" ha spiegato. i.

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