Primo parroco straniero al Giotto, don Ferrari a Cortona

Don Basilio è siriano, da Sansepolcro al Sacro Cuore: l'ex responsabile della chiesa aretina (nella foto da Tsd) proposto e vicario foraneo. Nuovo cappellano in ospedale

Don Giovanni Ferrari

Don Giovanni Ferrari

Arezzo, 8 agosto 2020 - Qualche anno fa don Basilio parlò della sua terra martoriata dalla guerra in piazza Grande. Alla fine di una fiaccolata, al microfono, ma senza mai alzare i toni, nello stile di un’intera  vita. Era il 2013, negli stessi mesi un altro sacerdote, don Giovanni, diventava parroco della chiesa più popolosa di Arezzo, quella di piazza Giotto.

Dopo sette anni i destini di questi due sacerdoti si incrociano. E si incrociano si incrociano in coda alla festa di San Donato, in una Cattedrale che chiama a raccolta la chiesa anche se all’interno non può superare i 200 fedeli. Le convocazioni del Vescovo: Riccardo Fontana, il “mister” della chiesa aretina, ridisegna le parrocchie.

Don Giovanni Ferrari, il sacerdote nato nel bergamasco, nella terra dei Papi, lascia la parrocchia di piazza Giotto ma diventa l’uomo forte di quella di Cortona. Proposto della chiesa della grande città etrusca e vicario foraneo, chiamato a trasmettere il suo entusiasmo in un altro angolo della diocesi, dopo i sette anni nel grande quartiere aretino.

Lì dove scatta la staffetta con don Basilio Maher Bakhes: siriano, per l’appunto, primo parroco straniero a piazza Giotto. Arriva da Sansepolcro, grande studioso di patrologia ma anche una carica umana cresciuta in questi anni.

Nella sua parrocchia vivevano i coniugi Spini, i due straordinari volontari andati a morire in un incidente aereo sopra l’Africa. A lui era toccato celebrarne l’addio, con lo stesso tono pacato di quella notte in piazza Grande.

Intorno a loro tante novità, parrocchia per parrocchia. Il nuovo Cappellano dell’Ospedale San Donato sarà don Stefano Scarpelli: che allargherà così il suo lavoro dalla chiesa al Maccagnolo, della quale resta parroco, al rione sanità, lì, nel mezzo del quartiere.

Don Silvano Paggini resta parroco di San Marco alla Sella e insieme guiderà ora anche ufficialmente Agazzi e la chiesa di Flora e Lucilla a Torrita d’Olmo.

I Padri Pallottini, la  Società  dell'Apostolato  Cattolico fondata nel 1835 da un prete romano, guideranno con Edward Szram le parrocchie di Ruscello, di Chiani e delle Poggiola, collegate in unità pastorale.

Don Alessandro Calderon guiderà le parrocchie di Battifolle e Viciomaggio. Staffetta anche a Foiano: l’arciprete don Luigi Menci passa il testimone a don Simeon Eneh, in arrivo da Prato.

L’unità pastorale di Rassina, Salutio, Pieve a Socana e Castel Focognano passa a don Henryk Gaber, Chitignano e Corsalone a Don Eric Beranger.

Don Santi Chioccioli mantiene Indicatore e insieme guiderà anche Pratantico e Monte Sopra Rondine.

Don Simone Costagli cambia vallata e dalla Valdichiana assumerà la guida delle parrocchie di San Paolo e di San Giuseppe Operaio in Sansepolcro, aggregate con la Concattedrale di San Giovanni Evangelista e Santa Maria, tutte nella città di Piero.