Prima scuola chiusa: tutti in Dad

Le medie di Soci costrette alla frenata: un solo bambino positivo ma tanti insegnanti finiti in quarantena. Procede a rilento il nuovo richiamo sugli over 80, vola per i sanitari. Portale aperto per altre categorie

Scuola, arriva il docente esperto

Scuola, arriva il docente esperto

di Alberto Pierini

AREZZO

L’ultima scuola in Dad. Tutta la scuola, senza eccezioni. Con le nuove regole, che dovrebbero entrare in vigore nel giro di pochi giorni, diventerà un’eventualità quasi impossibile. Perché classe per classe a fronte dei bambini positivi tutti coloro che risultassero negativi al tampone continueranno a frequentare le lezioni. Ma così come c’è sempre una prima volta, c’è anche l’ultima. E la sfortuna colpisce di nuovo la scuola media di Soci. Già nelle precedenti ondate nel mirino, con una pioggia di positivi che fin da allora aveva portato alla chiusura completa. A sorpresa arriva il bis.

Un solo bambino positivo, almeno a quanto emerge finora, ma con una ricostruzione dei contatti stretti che ha coinvolto molti insegnanti. Tanto da rendere l’attività didattica in classe pressoché impossibile. Morale? Il preside Renato Ciofi Iannitelli ne ha preso atto e diramato la comunicazione ai genitori.

I tempi del giro di vite per fortuna dovrebbero essere brevi , alcune quarantene sono in parte smaltite. Ma di fatto la scuola, che poi è l’istituto "XIII aprile", resterà chiuso da oggi a venerdì. Per riaprire quindi solo lunedì, E questo riaccende la macchina della didattica a distanza, proprio quando stava per essere rimessa in cantina. L’orario sarà pari pari quello normale: quindi dalle 8 alle 13. Ma con la differenza che alle 8 i ragazzi scenderanno dal letto per raggiungere il computer e non il pulmino.

Sanno bene di cosa si tratta, l’hanno provato, come tanti loro coetanei, sulla loro pelle. E come tutti gli altri sperano d non doverci ricadere: possono consolarsi solo con la soddisfazione di poter essere l’ultima scuola interamente in Dad, forse perfino in Italia.

In un quadro dove i dati del contagio, anche ieri in ritirata, si vanno ad incrociare con la campagna della vaccinazione. Che è in una fase di trasformazione, per orientare il timone verso le terze dosi. Il motore qui va un po’ a scatti. Bene nelle Rsa, dove tutto procede velocemente, maluccio sugli over 80 che vivano ancora a casa loro. L’impressione è che o i medici di famiglia ricominceranno a contattarli personalmente o difficilmente questo spicchio di vaccinazione si metterà a correre davvero.

In compenso rispondono a tono i sanitari. Le prenotazioni sono partite lunedì, già a buon ritmo: nei reparti sanno bene quale sia il rischio di una protezione "interrotta" e non lo vogliono correre, fatto salvo lo zoccolo duro di chi non voglia vaccinarsi. Quasi tutti sono oltre i sei mesi dalla seconda dose e quindi pronti a ripartire. Da domani il portale riapre anche per i fragili, quanti già a marzo avevano vista riconosciuta una priorità. E da lunedì lo stesso sarà anche per sessantenni e settantenni, il limite per ora deciso dal Governo sui confini della terza dose.

Solo tra gli over 60 ce ne sono seimila ancora neanche sfiorati dall’ago: se anche cambiassero idea non possono ricominciare da tre. Per ora la campagna bis non li riguarda.

Ha collaborato Sara Trapani