Possono rivedere le figlie dopo 4 anni: chiedono aiuto, un ristorante gli offre il pranzo

Le bambine sono da tempo in una casa famiglia: a Ferragosto la grande occasione dei genitori. Mobilitazione anche per il viaggio e i regali

I ristoratori che regalano il pranzo

I ristoratori che regalano il pranzo

Arezzo, 20 luglio 2019 - Pranzo di Ferragosto pagato per un’intera famiglia. Si festeggia un compleanno ma soprattutto è il giorno più lungo, quello che due genitori possono trascorrere con le figlie che il tribunale ha assegnato a una casa famiglia aretina. A offrirlo sono due giovani ristoratori, Giada e Riccardo, che hanno risposto a una richiesta di aiuto. «Quali ristoranti o pizzerie sono aperti a Ferragosto senza spendere molto?».

L’annuncio appare sul gruppo Facebook «Mangiare bene e spendere poco ad Arezzo» gestito da Patrizio Gabutti. La richiesta è singolare. Ed è qui che comincia la storia. Una famiglia che viene da Roma cerca un posto dove poter mangiare in città a Ferragosto, è il giorno del compleanno della figlia più piccola e i genitori, che da quattro anni sono stati allontanati dalle bambine, potranno vederle su permesso del Tribunale. Hanno 8 e 12 anni e vivono ad Arezzo in una casa famiglia.

Dopo venti minuti arriva l’offerta: pranzo pagato per tutti, genitori, nonni e bambine, alla Taverna dei peccati di via Oberdan 61. Non ci hanno pensato su un attimo. Hanno battuto tutti sul tempo Giada e Riccardo, che hanno aperto due mesi fa il loro ristorante pub pizzeria. «Io ho vissuto con mia nonna, capisco la situazione e aiutare una famiglia è il minimo. Passare un momento difficile può capitare a tutti. E’ un gesto che fa stare bene noi», spiegano i due titolari che hanno pensato già al dolce, la specialità di Giada.

Lei Giada Pollesel è friulana, lui Riccardo Brait è veneto, entrambi diplomati alla scuola Alma di Gualtiero Marchesi. Il gesto ha toccato il cuore di tutti ed è partita anche una colletta per pagare il viaggio da Roma e regali per le bimbe. I soldi verranno raccolti al ristorante e consegnati alla mamma Sara. Una solidarietà diventata subito virale.

E la prima ad essere commossa è proprio la mamma: «Io e mio marito abbiamo fatto tanti sbagli e ci hanno tolto le bambine. Abbiamo lottato per quattro anni con le nostre figlie - spiega Sara - nel 2018 avevano deciso di farle adottare da due famiglie, separandole. Siamo stati quasi un anno senza vederle né sentirle. Da gennaio le vediamo una volta a settimana in luoghi protetti e le possiamo sentire due volte alla settimana.

Il 15 agosto è il compleanno della seconda figlia di 8 anni e il tribunale ci ha permesso di passare una giornata con loro, dalle 10 alle 17. Siccome non conosco posti ad Arezzo ho chiesto se c’era un locale dove pranzare e ho ricevuto tanto amore. Sono rimasta senza parole, ho sempre lottato da sola con mio marito, senza l’aiuto di nessuno».

«Sapevo che i nostri esercenti hanno grande sensibilità, peraltro come tutti gli aretini, e che il gruppo ‘Mangiare bene e spendere poco’ non è solo divertimento, ma anche solidarietà. Ne sono orgoglioso» fa sapere Gabutti.