Positivi sopra la media italiana

Ma il 18% è sotto quella toscana 269 casi, due vittime in ospedale

di Alberto Pierini

Quasi un tampone su cinque consegna al paziente un risultato positivo: sì, la malattia è in corso. Lei, la bufera Covid, che ormai da circa un mese ha accelerato nella nostra provincia. Era nelle cose una seconda ondata, velata solo da quell’eccesso di ottimismo che ci aveva presi tutti d’estate. Ma non in queste proporzioni. Che i dati sigillano ogni giorno: ieri i nuovi contagi sono stati 269. Tecnicamente in calo rispetto al giorno prima, e di quasi il 10%, scendendo da quota 302. Ma fatichi a leggerlo in positivo (e scusate il gioco di parole..), anche perché è il secondo dato più alto dall’inizio della pandemia.

E si incrocia con quello nuovo. "La media dei tamponi eseguita ogni giorno in provincia si attesta intorno a quota 1700" spiega il direttore generale della Asl Antonio D’Urso. E non ti dà il tempo neanche di elaborare il calcolo. "Stiamo registrando una media di positività dei tamponi tra il 17% e il 18". Numeri freddi? No, in questo caso roventi. E che confermano l’allarme partito dai primari (anche nelle interviste di oggi) e quel clima di ansia che si respira in città.

Anche se non del tutto. E’ vero che il tasso di positività in Italia in base ai dati di ieri è salito al 14,4%, frutto di 31 mila e passa positivi su un totale di 215 mila tamponi. Un dato letto con preoccupazione, perché si era attestato per giorni intorno al 13%, e resta comunque tre punti almeno sotto quello aretino. Una percentuale che non è lontana da quella della Lombardia, ieri attestatasi al 19,2%.Ma è anche vero che il dato toscano è ancora più alto: addirittura intorno al 25%. Anche perché la media dei positivi non legge tutto il fenomeno: o altrimenti regioni come la Val d’Aosta si ritroverebbero di colpo nell’occhio del ciclone. "Sono medie – commenta D’Urso – da tenere sotto controllo: ma non basta la sanità, il comportamento dei cittadini deve contribuire".

Numeri che il report delle ultime ore alimenta ancora. E non solo portando altri 269 contagi alla causa. Un numero, ricordiamo, che ormai avvicina la provincia alla soglia dei tremila positivi attivi. Nel mezzo ce ne sono 145 in città. E ci sono due vittime: una di 90 anni, che era ricoverata nell’area Covid e potrebbe essere anche il marito della coppia scomparsa nei giorni scorsi a Subbiano, e una di 84, che era a terapia intensiva. Già oltre dieci morti in questa seconda, pericolosa fase.

L’area Covid esaurisce o quasi i suoi posti. L’area base, gli 83 letti inaugurati pochi giorni fa dal Governatore Giani. Per fortuna la capienza può essere portata fino a quota 123, sia pur nella fatica di un personale che avrebbe bisogno di tirare il fiato, davanti ad un carico di lavoro impressionante. La riabilitazione si attesta a 14: ne restano 4 del terzo modulo aperto nelle ultime ore. Ma quattro sono anche i malati mandati da Arezzo fuori, in particolare a Grosseto. Intanto la bufera attraversa tutti i campi. Si infila nel calcio, tre positivi nell’Arezzo, tra cui un calciatore di prima squadra e due dipendenti. Non risparmia la politica. Positiva Francesca Lucherini, figlia dell’ex sindaco Luigi e assessore all’urbanistica.

Era in isolamento da giorni per prudenza, non ha avuto contatti con il resto della giunta. E’ in quarantena il primo cittadino di Terranuova Sergio Chienni: è contatto di un positivo. Le Rsa soffrono: a Casa di Anna organizzano il secondo piano per i dieci positivi e aspettano nuovi tamponi. Su Arezzo 15 i positivi in residenze assistite:il grosso sono dipendenti, ma ci sono altri anziani. Pochi i ricoveri immediati della giornata. A Pratovecchio il virus al nido, una classe in quarantena, e nuovo caso alle medie di Bibbiena. Ma l’elenco è infinito, ai neonati ai vecchi signori di oltre 90 anni. Tutti in balìa di un virus che non guarda in faccia a nessuno.