SAN GIOVANNI
E’ stato convocato per mercoledì 21 settembre l’incontro tra la dirigenza della Polynt, le Rsu e i sindacati di categoria dello stabilimento di via del Pruneto a San Giovanni. All’ordine del giorno il confronto relativo alla richiesta formale, presentata di recente dal gruppo chimico, di attivazione della cassa integrazione guadagni ordinaria per mancanza di materie prime e componenti. E i vertici della multinazionale ieri sono intervenuti nel merito precisando che l’istanza di utilizzo dell’ammortizzatore sociale "è relativa ad un massimo di 81 persone che, anche a rotazione, potranno essere coinvolte dall’istituto della Cigo". Le misure specifiche e le cifre effettive verranno chiarite comunque nella riunione prevista appunto a metà della prossima settimana. E proseguono: "I numeri risultano perfettamente in linea con quanto precedentemente dichiarato dall’azienda e dall’amministratore delegato che ipotizzavano il coinvolgimento di circa 15 persone al giorno".
Il riferimento è all’incontro che si è svolto nei primi giorni del mese tra l’Ad Rosario Valido, la direzione della Spa e il coordinamento sindacale per analizzare le ricadute dei costi energetici su alcune linee di prodotti realizzati nei due principali siti produttivi, a Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, e nella città di Masaccio. In quell’occasione Polynt aveva presentato un piano mirato a contenere un problema che riguarda solo una parte delle attività con produzioni finite fuori mercato a causa dell’impennata dei prezzi del gas e delle materie prime e non solo. Tra gli elementi del programma era stato annunciato lo stop della produzione di anidride trimellitica nel sito del bergamasco e quella di un plastificante prodotto in una linea dell’impianto sangiovannese.