Polcri, vertice con il centrosinistra Donati: "Ma stia lontano dai partiti"

Il 4 gennaio l’incontro con i consiglieri per valutare il programma. Il giorno dopo l’atteso debutto in aula. Però il presidente potrebbe non assegnare le deleghe. Le incognite del mandato: tre consigli in 4 anni

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di Lucia Bigozzi

Le deleghe ancora non ci sono. E non è detto che ci siano il 5 gennaio, prima seduta del consiglio provinciale dell’era Polcri. Ma si profila già l’assetto di una possibile nuova maggioranza con la quale il neo presidente potrebbe governare, almeno fino a dicembre 2023 quando si torna al voto per rinnovare il "parlamentino" di Palazzo dei Grandi. I consiglieri di centrosinistra il 4 gennaio incontreranno il neo presidente per confrontarsi su programma e road map. La loro priorità, dicono, è di mettere al centro i temi e i territori prima di qualsiasi elaborazione politica. All’appoggio per Polcri si aggiunge Stella Scarnicci, consigliera provinciale di Patto Civico intra Tevere et Arno, creatura politica di Marco Donati destinata a strutturarsi in associazione culturale. Sarebbero già 36 i consiglieri comunali in provincia che hanno aderito. Un "tesoretto" che rappresenta una delle leve per le prossime sfide elettorali, non ultima la battaglia per Arezzo.

Tra i sei consiglieri di centrodestra, la posizione di Matteo Del Barba, vicesindaco nella giunta Polcri ad Anghiari, pare in linea con il nuovo assetto, anche se lui non ha ancora ufficializzato nulla. E c’è chi non esclude altri movimenti, magari nei prossimi mesi e guarda all’area civica.

Se Polcri dovrà gestire un’aula consiliare a geometrie variabili nei prossimi 4 anni, dovrà muoversi con equilibrio per capitalizzare il massimo del consenso, non solo nella Sala dei Grandi ma anche tra i sindaci (votano il bilancio, a marzo). Non a caso, chi lo ha sostenuto nella corsa contro Silvia Chiassai, oggi sollecita la priorità all’azione amministrativa e alle risposte che gli amministratori attendono sui territori, rispetto allo schema politico-partitico. Perchè, al di là della maggioranza che potrà supportarlo ora, Polcri dovrà capire come andare avanti.

Metodo e contenuti. In questo senso, l’appello di Patto Civico a Polcri è di tenersi alla larga "dalle dinamiche strettamente partitiche che poco hanno a che vedere con la gestione dell’ente". Lontano dai partiti e vicinissimo alle "esperienze civiche, ai territori, ai sindaci, ai cittadini e i loro bisogni". Donati e Scarnicci tracciano l’identikit di "un’amministrazione aperta a tutti" e auspicano che sia proprio questa "la cifra del suo mandato".

Il sostegno a Polcri è già posizione manifesta nell’alveo di Patto Civico e gli eletti che vi hanno aderito - in consiglio provinciale e nei comuni - sono pronti a valutare "gli scenari che il presidente vorrà indicare", anche se fin d’ora appare chiara la rotta: allargare i confini in un’ottica trasversale ai progetti calibrati sulle necessità dei Comuni. In altre parole, è il concetto di Casa dei Comuni che Polcri prova a costruire e che incontra aperture e disponibilità anche nel gruppo di centrosinistra.

Il primo faccia a faccia del 4 gennaio dirà di più sugli equilibri della maggioranza. O delle maggioranze, da qui alla fine del 2023.