Più guariti che contagiati, è la prima volta: tra loro il soccorritore eroe di Terranuova

Sedici in un giorno, il totale oltre 40. Anche i casi procedono a doppia cifra: 13. Mandò, il capo del 118, informato di notte del doppio tampone negativo. Può tornare al lavoro

Cesar Rogai

Cesar Rogai

Arezzo, 20 aprile 2020 - E’ un po’ come quando vedi la prima rondine: magari è casuale, magari ha semplicemente perso la strada. Ma fa l’effetto della primavera. E così il dato fornito ieri dalla Asl, nella solita ridda di contagiati e purtroppo vittime. Sedici guariti, tredici nuovi ammalati. La febbre a 36 batte quella a 40, la salute piega la malattia. Per la prima volta chi esce dal tunnel sorpassa chi ci entra.

E’ un piccolo dato ma è anche la prima volta che succede dall’inizio di questa odissea. Ed è un dato omogeneo in tutta la Asl: succede la stessa cosa anche a Siena e a Grosseto, facciamoci grossi perfino delle «ali» non sempre amate. E’ vero, il quadro generale ancora sa più di mezzo inverno che di primavera. I contagi procedono in doppia cifra. Sembra passato un secolo da quei giorni prima di Pasqua quando al massimo arrivavamo, e in tutta la provincia, alle dita di una mano.

Stavolta sono tredici, anche se frutto di un’altalena che all’inizio ne dava sei a Sansepolcro per poi ridurli a quattro e che non riportava San Giovanni,dove invece di contagiati ce ne sono tre. Ma sono dettagli. Il dato è che il contagio cresce ma non esplode. E che per un giorno, direbbe Verdone, è il bene che vince e il male che perde. E forse non poteva essere altrimenti. La giornata era iniziata con la lieta novella di Massimo Mandò.

Ricordate? IL super capo del 118 aspettava il secondo tampone negativo, minacciando, ovviamente per scherzo, di distruggere casa ove fosse stato positivo. In nottata gli hanno confermato che è guarito: salvo lui e salva la sua casa, il che non disdice. E sempre sul filo dei personaggi, brinda Terranuova. Esce dal Covid perfettamente guarito Cesare Rogai.

Lo annuncia il sindaco Sergio Chienni, su invito proprio dell’ex malato. I più attenti alle nostre cronache lo ricorderanno: qualche tempo era stato lui a salvare con il defibrillatore un pensionato nel distretto di Terranuova. Un gesto che lo aveva portato davanti al Presidente Mattarella, nominato Cavaliere al merito della Repubblica. Un orgoglio ma forse ieri era più contento ancora: perché essersi lasciato alle spalle il virus ne fa il primo dei 26 malati della sua città e tra i primi in provincia.

Che comunque già viaggia intorno ai trenta guariti in assoluto. E dovrebbero fioccare nei prossimi giorni. Primo perché recuperato l’arretrato dei tamponi, i test sul territorio aumenteranno tra quanti sono in attesa. E secondo perché entro la fine della settimana i risultarti dei test negativi andranno nel fascicolo elettronico personale, quindi comunicati quasi in tempo reale.

I tredici casi di ieri vedono due contagiati ad Arezzo entrambi a Villa Fiorita di cui parliamo a fianco, quattro a Sansepolcro, conviventi di malati già noti e quindi in isolamento, altri due a Cavriglia, uno a Bucine di nuovo dalla Rsa, uno a Civitella e tre a San Giovanni.

Il totale, salvo errori ormai quasi inevitabili, secondo i dati Asl ci porterebbe a quota 530, anche se poi c’è sempre una qualche forbice tra i dati. Il Valdarno sale a 261, ormai quasi alla metà esatta del calcolo totale. Montevarchi è l’unica città a doppia cifra: 102 i suoi casi in assoluto. Lì, almeno lì la prima rondine non ingannerebbe nessuno.