Piscina no vax-Comune "Così rischia la revoca"

Braccio di ferro tra il gestore che non chiede il Green pass e l’amministrazione. L’assessore allo sport, Scapecchi: "A mali estremi, estremi rimedi"

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di Angela Baldi

La piscina comunale rischia la revoca della concessione. "A mali estremi, estremi rimedi". Parola dell’assessore allo sport del Comune di Arezzo Federico Scapecchi sull’impianto di viale Gramsci e sul mancato controllo del Green pass all’ingresso che non fa dormire sonni tranquilli nemmeno agli amministratori. La struttura si trova ora al centro del braccio di ferro tra il Comune e il gestore dell’impianto Valter Magara, fresco di multa. Lui non parla ma fa sapere attraverso l’ufficio stampa di non voler fare alcun passo indietro rispetto alle sue posizioni.

La vicenda è nota e fa discutere: da una parte il gestore che insiste a non chiedere il Green pass agli avventori della struttura in barba alle regole, e dall’altra la chiara normativa sul certificato verde. "Il lavoro va avanti e i numeri sono dalla nostra parte, ci sono state tante iscrizioni e l’ambiente è sereno" fa sapere Magara che però si ostina a non chiedere il certificato verde all’ingresso come segnalato da molti frequentatori della piscina e come dimostrato dalla prima sanzione ricevuta. Che rischia di diventare la prima di una lunga serie se il gestore dell’impianto non deciderà di rivedere le sue posizioni. E mentre dal 15 ottobre anche lo stesso Magara, così come tutti i dipendenti dell’impianto, dovranno essere in possesso del green pass, il caso continua a tenere banco. Anche sui tavoli del Comune visto che la struttura è dell’amministrazione.

"Ci siamo posti il problema, e se Magara non rivedrà la sue posizioni applicando la legge, siamo anche pronti a pensare di revocargli la concessione - dice l’assessore allo sport del Comune di Arezzo Federico Scapecchi –. Quello dello stadio è un impianto pubblico gestito da un privato ma realizzato attraverso un project financing, c’è un mutuo e ci sono garanzie comunali. Per adesso il gestore ha solo ricevuto una multa, ma se in futuro l’impianto venisse fatto chiudere e si interrompesse un servizio pubblico per cui è stato concesso al gestore, il Comune potrebbe anche pensare di risolvere la convenzione".

E mentre è in corso una valutazione legale della convenzione che lega la gestione della piscina comunale all’attuale gestore, a Magara è arrivata la prima stangata. La polizia municipale ha notificato una multa da 400 euro per non aver rispettato il decreto che dal 6 agosto prevede che per l’accesso ai luoghi al chiuso come piscina, palestra, cinema e teatri ad esempio, serva il possesso della certificazione verde che attesti la vaccinazione corretta, la guarigione recente dal Covid oppure aver fatto un tampone risultato negativo entro le ultime 48 ore.

"I controlli andranno avanti anche la prossima settimana – continua l’assessore Scapecchi –. Personalmente ho parlato a lungo col gestore per ricordargli cosa rischia. Confido che si ravveda visto che in questo impianto la Chimera Nuoto ha investito molto, ha tanti dipendenti e lavora con successo da anni. Una multa non può essere motivo di risoluzione della convenzione ma la riflessione sull’argomento in Comune è all’ordine del giorno. E se la piscina dovesse chiudere perché il gestore continua sulla stessa strada, valuteremo certamente anche la sospensione della convenzione. Spero che Magara ci ripensi e si ricordi che dal 15 ottobre non solo i suoi clienti, ma anche lui e i dipendenti della piscina, dovranno essere trovati in possesso di green pass". Anche perchè, in caso di stop e di revoca o sospensione dela convenzione Arezzo potrebbe trovarsi senza la piscina di viale Gramsci. Impossibile, in poco tempo, riaffidare la struttura con un bando di evidenza pubblica.