Piazza Grande, "tregua" mattonato: verso due metri ai ristoranti se rispettano il decoro

Allo studio la pedonalizzazione completa ma restano problemi per i residenti e via Pescaia. Sindaco: "Patto d'onore con i gestori". Martedì la delibera andrà in giunta

Movida in piazza Grande

Movida in piazza Grande

Arezzo, 8 maggio 2021 - I casi risalgono ma vanno a piedi e non prendono l’ascensore. Intanto l’ospedale, altrettanto al rallentatore, comincia la fase di svuotamento, con i pazienti in area Covid per la prima volta sotto quota 80. Mentre in centro la ripartenza dei locali marca punti 4: un accordo quasi fatto per piazza Grande. Partiamo da qui: il sindaco nella diretta Facebook annuncia che la delibera andrà in giunta martedì.

Con quali contenuti? «Ci sono ancora dettagli da decidere». Oltre non va, anche se il dado è quasi tratto. Per certo la pedonalizzazione di via Vasari, per certo quella di via Seteria e almeno al momento non quella del lato basso della piazza, complici i problemi di deviazione verso via Pescaia. Ed è l’elemento che potrebbe creare diseguaglianze in piazza: chi si affaccia sopra avrà le logge e la strada, chi si affaccia sotto poco o nulla.

Quindi? Tra il sindaco e gli operatori c’era stato un confronto serrato nella sala rosa del Comune giovedì. Presente l’assessore Simone Chierici e il nuovo art director Beppe Angiolini, praticamente al passo d’esordo. Il quadro, anche se sempre potenzialmente modificabile, sembra tracciato. Ai locali saranno lasciati due metri di mattonato e non più di due: questo almeno fino al 31 dicembre, con il ritorno della Soprintendenza a capotavola addio anche a quelli.

Ma ad un patto: il rispetto scrupoloso del decoro. In pratica senza più creare quello che Ghinelli definisce «effetto Suk»: tavoli di tutti i tipi, poltrone, strane sedute, cartelli dappertutto, per non andare ai buttadentro e dintorni. Per i locali un’occasione gigantesca di rifarsi. Solo nella parte alta avrebbero le logge, via Vasari e due metri di mattonato. Però una stretta almeno nelle parti più eclatanti ravvicinata.

Che questa possa essere la strada lo conferma un’uscita del sindaco nella diretta. «Tutti i ristoratori dovranno firmare un patto d’onore, sia sugli alcolici che sul decoro». E la quadra sembra tracciata: la conferma o la smentita a stretto giro di posta, anzi di ordinanze. II quadro sanitario intanto evolve verso la schiarita: anche se i contagi sono risaliti a 98 ma a fronte di 1500 tamponi.

Sono passati 13 giorni dalle riapertuure e i dati cominciano ad essere promettenti. Di di sicuro promettente la situazione in ospedale: in bolla Covid i pazienti sono 78. In terapia intensiva stavolta si assestano a 15: per un giorno la media Covid era scesa al 34%, ad un’incollatura dal tetto voluto dal Governo. Con 15 risale un po’ ma è chiaro che il traguardo non è lontano.

Anche se restano focolai tenaci. Altri dodici casi ad Anghiari, il dito resta puntato su alcune feste che avrebbero fatto saltare il banco. Ma stavolta ci sono anche le scuole interessate, con tanto di quarantene. Altri dieci a Sansepolcro, sei a Cavriglia, otto a Foiano. Il virus continua a correre, specie sotto forma di varianti che moltiplicano i contatti stretti, rimasti a numeri da piena ondata. Ma le buone notizie prevalgono,

Sessantuno i guariti. E tra i guariti aumentano quelli della Verna, tra gli altri è tornato negativo anche il padre guardiano, che lavora alla riapertura del santuario: forse già alla metà della prossima settimana. Stabile la situazione della Rsa di Bibbiena, i cui vaccini stanno comunque bloccando le conseguenze peggiori per gli anziani. Se solo la campagna bruciasse le tappe potremmo perfino cominciare a rivedere la luce. Ma già il cielo sembra schiarirsi.