Piazza Grande tra le 10 meraviglie italiane: è dietro Pisa e Siena ma davanti a Firenze

«Marcopolo», rivista e Tv specializzata, la inserisce nella top ten dei migliori spazi urbani. Alle spalle di Arezzo anche Napoli, Bologna e Perugia

piazza grande

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Arezzo, 12 agosto 2020 - Ha il sapore di una medaglia nell’anno della scalata. Piazza Grande è la rivelazione dell’estate, la calamita della movida, la regista di una «Opa» che sta provando a sfilare a San Francesco e a Sant’Agostino il primato della notte. Un’escalation in piena regola, fatta di tavolini sparsi dappertutto, di weekend lunghi, di ore piccole sia per gli aperitivi che per la cena.

E ora ecco il riconoscimento: è nella top ten delle piazze italiane. Nella top ten delle dieci meraviglie, considerando che la piazza è lo spazio urbano in assoluto più prestigioso, il fiore all’occhiello di qualunque città. A stilare la classifica, uno sfizio dell’estate ma di quelli che fa discutere, è la rivista Marcopolo, che spazia dall’editoria al mondo televisivo. Specializzata in turismo e dintorni, stavolta si è divertita a mettere in fila le piazze più belle d’Italia.

Un’impresona, nel Bel Paese ce ne sono a centinaia e di quelle che lasciano il segno. Beh, piazza Grande è decima in assoluto, nella top ten delle meraviglie. E il video che ne correda la prestazione spazia tra i colori caldi delle pareti e quelli degli scudi, traccia di un Saracino purtroppo evaporato al soffio del Covid.

Il gioiello rinascimentale scorre con il suo bel numero 10 (nel calcio il numero dei grandi registi) in un parterre da brividi. Un pizzico di veleno nella bibita c’è, come sempre. Perché tra le poche piazze che ci sovrastano in classifica ce ne sono due toscane.

Una addirittura sul podio, la piazza dei Miracoli di Pisa, che grazie alla torre pendente più famosa del mondo e agli altri gioielli insidia da vicino San Marco, comunque solidamente in testa. L’altra, ahinoi, è piazza del Campo: Siena malgrado tutto mantiene le distanze, il teatro del Palio (anche lui affogato tra le pozioni di virus) è sesto. E così Arezzo sogna a occhi aperti per l’escalation della sua piazza, decima in Italia, ma «solo» terza in Toscana.

Comunque tanta roba: ad esempio sempre nella regione tiene a debita distanza non solo la splendida Piazza Anfiteatro di Lucca ma perfino piazza della Signoria a Firenze. Lì, a ridosso di uno dei gioielli di Vasari, il nostro Vasari si permette il lusso di «doppiare» la sua stessa ambiziosa fatica, ventesima nella classifica nazionale. Una classifica dove non figura piazza di Spagna ma dove Roma mette nelle prime cinque Navona e piazza del Popolo.

Davanti a noi restano anche piazza Bra a Verona, la «Madunina» di Milano e la San Carlo di Torino. Poi ecco piazza Grande. Forse nel rapporto tra la classifica e i visitatori quella più ignorata, anche se i suoi successi turistici sono cresciuti.

Ma a guardare quelli, chi mai potrebbe metterci davanti, come invece avviene, alla piazza Maggiore di Bologna cantata da Lucio Dalla, dalla nobile e popolare piazza delle Erbe di Verona o addirittura di piazza Plebiscito ai Napoli, uno degli snodi del sud? Così come ci togliamo la soddisfazione di viaggiare 16 giri sopra la piazza centrale di Perugia, la cui splendida fontana non le permette comunque di salire oltre la venticinquesima posizione in classifica.

Ora la parola passa ai turisti. Possono, se vogliono, continuare a preferirci il mondo, inserendo nei loro tour mete tradizionali. O possono cominciare a fidarsi degli esperti, ritagliarsi uno spazio per noi, scommettere sulla parte alta della classifica.

Arezzo, orgogliosa quanto basta, sogna i turisti ma fa finta di poterne fare anche a meno. Nella sua piazza da hit parade da anni ospita la Fiera. La più grande e la più bella? Sì, ma finora ce lo siamo detti sempre da soli: e a volte una medaglia al collo non disdice