Arezzo, 19 dicembre 2019 - Scusate il ritardo: Gesù lancia il primo vagito martedì, nella veglia santa dell’anno, Di Gesù tira tardi e arriva solo a Capodanno. Lui, Francesco Di Gesù, in arte Frankie hi-nrg, che poi i più, per evItare di trasformarlo in una combinazione da cassaforte, chiamano più comodamente Frankie «Energy». Uno dei re del rap italiano, fresco cinquantenne, una biografia su tutto lo stivale: torinese, origini siciliane, cresciuto tra Caserta e l’Umbria.
E il primo gennaio in piazza Grande, ospite nella notte dei brindisi. Piazza Grande punto. Perché è vero che il bando del Comune, lanciato dall’assessore Tiziana Nisini, chiedeva di animare più di un luogo del centro ma il bando è andato deserto, come spesso succede, forse anche per i pochissimi giorni a disposizione degli interessati. A quel punto il Comune ha scelto un partner e la linea è caduta sulla Woodworm, etichetta discografica che così chiude alla grande il suo 2019.
Ha invaso il Festival di Sanremo, ha adottato artisti di prima fascia nazionale: e ora dà una pacca all’anno della sua esplosione per lanciarsi verso nuovi traguardi. Sotto la guida di Marco Gallorini e Andrea Marmorini, come al solito spalleggiati da Paco Mengozzi. E’ la notte della festa in piazza. Una notte blindata, con una rete di steward e misure di sicurezza da definire nei prossimi giorni.
Probabile l’ingresso obbligatorio da via Vasari e l’uscita da via Seteria, vedremo fino a quale «tetto» di accessi. Tutto partirà prima del solito, alle 20, sullo sfondo della musica anni ’50 e ’60, per poi proseguire in un tourbillon di generi musicali. A portare Arezzo alla mezzanotte sarà come al solito Enzo Scartoni: quindi il saluto del sindaco, ormai nei fatti inquilino di piazza Grande, e il giro di panettone.
Quindi dopo la mezzanotte ecco Frankie, da non confondere con quello di Troisi o con quello di Debussy: un djset, ma con l’artista che al microfono riserverà alcune delle sue performance preferite. Avanti fino a dopo l’una per lasciare poi il testimone agli Ivreatronic: un collettivo, arriva dalla città delle arance ma stavolta senza lanciarle contro il pubblico. Un collettivo di producers, dj, cantanti tecnici: conosciutissimi da una certa fascia di appassionati.
Nomi? Splendor, Enea Pascal e Foresta ma detto così non li riconoscerebbero neanche i genitori che di sicuro in quei nomi non riconoscono quelli che avevano scelto. E quindi avanti: fino alle 2 o meglio alle 2.30. Ma tutto dopo averlo concordato rigorosamente con la polizia locale, per evitare code e strascichi che avevano avvelenato lo sprint di un anno quasi esatto fa.
Divieto a botti e simili, specie nella piazza che qualche anno fa aveva visto una signora colpita in pieno da un petardo. Mobilitazione degli operatori della piazza. Palcoscenico sul lato basso, tra il pozzo e la fontana stile «Vota la Voce», spazio bar degli organizzatori a fianco della scala di Fraternita. Dietro il palco il classico numeratore per scandire il conto alla rovescia per l’anno che verrà. E che poi è molto probabile che tra un anno passerà.