Piano del traffico, rivoluzione Cadorna: piazza pedonale e due nuovi piani per le auto

La mossa è una di quelle chiave sul fronte della sosta. Tra le altre ipotesi il rafforzamento dei parcheggi a nord intorno alle scale mobili

L'ingresso al parcheggio Cadorna

L'ingresso al parcheggio Cadorna

Arezzo, 23 maggio 2018 - La vecchia caserma ruba la scena e la copertina al piano del traffico, anzi della mobilità sostenibile, che prova a disegnare l’Arezzo del futuro. Con dentro soluzioni stile Star Wars, l’auto o i furgoncini senza guidatore che dal Baldaccio in 2 minuti ti portino in piazza della Badia. Che riannoda i fili della circolazione, indicando le strade più frequentate e più critiche.

E si pone un obiettivo in sè quasi impossibile: alimentare la mobilità alternativa, dalle bici alle suole delle scarpe. Impossibile non perché sia proibita ma perché allo stato attuale quasi il 70% degli aretini si muove in macchina. Il piano, un po’ come i salmoni, viaggia controcorrente e studia soluzioni su soluzioni. Ma intanto uno dei nervi scoperti resta quello della sosta.

Ed ecco la Cadorna bussare alle porte. Piazza Fanfani, annuncia il vicesindaco Gianfrancesco Gamurrini, diventerà pedonale. Che detto altrimenti significa addio parcheggio Cadorna. Ma frena subito, spiegando che per due anni non cambierà nulla e che prima dovrà andare a pieno regime il Baldaccio. Poi affida al responsabile dell’ufficio traffico Roberto Bernardini la contromossa: hanno ammazzato il parcheggio, il parcheggio è vivo.

Perché il centro della piazza sarà pedonale, scopriremo solo vivendo per farne cosa. Ma tutto il lato destro per chi entra da via Perarca sarà trasformato dai Fast Park. Parcheggi veloci, non perché tu ci possa stare poco ma perché si costruiscono rapidamente: due piani tutti esterni per un totale di 232 posti, che più o meno sono quelli attuali (oggi sono 248).

Lasciati a rotazione, quindi garantendo lo stesso servizio che finora l’ex caserma ha mantenuto: essere il punto di riferimento per chi vuole raggiungere il centro. Resterà ai residenti la zona a «L» dietro lo sportello unico, il resto è affidato al piano urbanistico ancora ai primissimi passi.

Tutto solo quando il Baldaccio andrà a regime? Detta così è una sentenza di vita eterna per l’attuale assetto della Cadorna. Ma sul Baldaccio i progetti si sprecano, tutti annodati alla nuova viabilità. Compresi quelli futuribili dei quali parliamo a fianco. Per la sosta in sè e per sè la seconda mossa forte è descritta dall’ingegnere Tito Berti Nulli di Sintagma, società alla quale è stato affidato il Pums: ed è il potenziamento dei parcheggi a nord.

Quelli a servizio delle scale mobili, con un aumento di almeno 100 posti e uno snodo per pullman e autobus che possa farne uno dei grandi punti di accesso alla città Il piano della mobilità, lo conferma il sindaco Alessandro Ghinelli, punta a creare una città accogliente non solo per gli abitanti ma anche per i turisti, «la nostra risorsa del futuro». E questo, tradotto in soldoni, significa più aree da percorrere a piedi o in bici.

Il vicesindaco detta anche i tempi dell’operazione. Adozione del piano in giunta nei prossimi giorni, due mesi per le osservazioni con appello particolare alle categorie di farsi sentire (garantito, lo faranno...). E poi approvazione in consiglio comunale dopo l’estate. I parcheggi resteranno pochi per tutti, in particolare per i residenti, le cui auto sono il doppio dei posti disponibili.

Ma questo sarà affrontato togliendo i permessi agli altri e rafforzando il trasporto pubblico: altra strada in salita, in autobus oggi sale il 4,7% degli aretini. E moltiplicando gli abbonamenti ai parcheggi di cintura. Che detto male sono quelli lontani dal centro. Cambiano le giunte ma resta un curioso fil rouge: provare a modificare le abitudini degli abitanti, invitandoli a scendere di macchina e a fare due passi. Ok, fino a due ci arriviamo bene: è dal terzo in poi che si aprono le trattative.